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lunedì 30 aprile 2012

Spensierati

Le gemme del faggio, fino a venerdí sera appuntite come chiodi, il giorno dopo si sono svegliate tutte insieme: la Natura fa miracoli, assorbe i nostri insulti e ci sputa contro mazzi di rose. Morbide foglie purpuree, pelosette il giusto, ne segnano ora la chioma. Che bella cosa, la normalitá.

A Monasterolo danno la prima Scarpinata al lago, qui in provincia una delle solite FIDAL battagliere: non c'é nemmeno da chiedersi dove si andrá, io e la Bella.
Il lago é sempre un bel vedere, si scoprono sentieri sempre nuovi, mica facili tra l'altro. Siamo reduci dai 25 della S/L, ma i 15 di oggi (17, da volantino) sono ben piú tosti. Per questo li facciamo insieme: ogni tanto io prendo il largo e allungo fino al termine della salita, poi l'aspetto paziente e si riparte. Il bosco, il lago, la gente allegra, i bambini e la competizione dimenticata altrove, che altro potevamo chiedere?
Persino il tempo ci dá una mano: inizia a gocciolare solo dopo l'arrivo, al momento di assalire il pan-nutella.
Ma non sono un fan della crema alle nocciole, lascio in piazza la Bella e riparto per un giro dei Passeggini, promesso. Ma passeggino porta con sé ricordi faticosi, al bivio prendo per il Corto (7K teorici), che segue il percorso del Lungo e del Medio (11K teorici), con il quale alla fine si fonde per errori di segnalazione. Mai errore fu piú gradito: me li gusto tutti quei 9K reali, zigzagando fra i tapascioni e i passeggini, spaventando i germani nei canneti  e tirando nei brevi tratti liberi. Spensierata libertá, impareggiabile felicitá!

Dal prossimo mese ci rimettiamo in riga. Ogni tanto é bello rimettersi in gioco, specie se riesci a mettere in fila alcuni di quelli che si prendono troppo sul serio ...

mercoledì 25 aprile 2012

Coretti

Il Re dei Boschi, in attesa di conquistare le Vigne, al telefono mi rinfaccia una mancata accentazione bresciana. Gliela faccio vedere io, sul percorso dei Lagoni. Che poi, a pensarci bene, possiamo anche farla davvero.
Lui, invece, mi ricorda quel cugino di mamma emigrato in Pièmonte, Federico l'Enorme. Appena ha parlato, la memoria ha travasato immagini di dolcetti alle nocciole, damigiane e fiatate al barbera. Taglia extra large, me lo ricordo perennemente sdraiato anche quando stava in piedi. Una prece.

Sull'altra linea, il redattore podistico mi conferma un 5-6 per la mattina del 13. Anche stavolta mi sono lasciato trascinare. Maledetto istintivo, ancora non mi capisco.
Ad ogni modo, sarà un bel test biologico.

Oggi, tabella di marcia riveduta e corretta alla luce delle (per me) recenti rivelazioni. Celebrazioni di paese, ascolto commosso di obbellacciao cantato dai miei piccoli corridori, gita in bici con annesso picnic e, in serata, corsetta sul monte sperando che il Favonio arrivi ed asciughi.
Qualche dolorino alla testa del perone mi suggerisce un nuovo cambio di gomme.


lunedì 23 aprile 2012

Tutto sotto controllo

L'avevo dichiarato, a tutti i miei sfottenti sostenitori, che ci avrei messo un paio di minuti in piú dello scorso anno, e cosí é stato: ultimamente con le previsioni ci azzecco forte.

Sabato, bellissima giornata di festa per i bambini: Gianni & Co. li hanno portati in pista, noi abbiamo contribuito alla grande con 25 mini-atleti, praticamente 4 batterie erano tutte dei nostri :)
Corse dai 60 agli 80 m per quelli delle elementari, uno per corsia come nelle gare vere: poco, pochissimo rispetto ai nostri allenamenti del sabato, ma bellissimo per loro passare sorridendo sotto le tribune affollate di genitori e sotto il tifo assordante dei compagni di classe. Quando non conta il risultato: la mia baby sprint parte dalla quinta ed arriva penultima in seconda corsia; il piccolo calciatore(*) parte dalla sesta ed arriva terzo in terza, ma con un'impostazione che nemmeno il Panda (e contro compagni di un anno piú vecchi). C'é da raddrizzare lo sterzo.

Poco da dire sulla mia corsa, un evento del tutto secondario. Sapevo, sentivo di non essere al top, di non essere convinto per, quindi ho corso controllato, mi sono guardato in giro, ho salutato urlando e scappellando tutti gli zii e genitori e figli e nipoti e amici sul percorso, ho raggiunto e passato tizi che in passato mi avevano dato la schiena, ho tenuto, anzi guidato il gruppo nella salitella finale, ho retto il vento, ho goduto dell'assenza di auto, ho strappato nel chilometro finale (3.28/km) lasciando indietro i 3 compagni di fuga e prendendo i 2 davanti, insomma ... me la sono proprio passata bene e senza troppi affanni. E la pioggia ha poi atteso il giusto prima di cadere rumorosa e fredda. Tutto perfetto, 10 e Lode straconfermato.

Certo, il confronto con il 2011 é impietoso, ma prendiamola con filosofia. Il leprotto ora chiama, grida a gran voce.



  • 17 aprile 2011: 24.mo/1044 in1.33.33 (cat. 5/230)
  • 22 aprile 2012: 31.mo/1803 in 1.35.09 (cat. 7/336)

(*) Gran goal di testa, un paio d'ore dopo, evento rarissimo nelle partite della categoria :)

giovedì 19 aprile 2012

Timbrini

Non c'avevo la gamba, ma insisteva
Faceva un freddo cane, per fortuna spiovve giusto prima del mio via, giusto in tempo per 4 miunti di riscaldamento
Mi si erano gelate (letteralmente) le dita dei piedi, stando fermo in tribuna dalle 21 alle 23
I 19K di ieri forse non erano l'ideale, ma che m'importa poi
Per non parlare delle mie A3 (solo nero e bianco, modello rarissimo e sicuramente inadatto, a me e al tartan, ma gradevoli di aspetto e a buon prezzo)

Pista: un timbrino anche per il 2012

martedì 17 aprile 2012

Nulla di personale

Precettato per la staffetta alla MCM, provo a metterci del mio sotto la pioggia battente e nel tratto piú grigio e squallido del percorso, giusto per portare il resto del team sotto le fatidiche tre ore. Parto fin troppo allegro, per questioni personali diciamo, poi scoppio nel finale ma mantengo le promesse di un circa tre e quaranta, quanto basta per portare a casa un due e cinquantaquattro di squadra.
Nel finale mi riprometto di chiudere forte ma il gonfiabile del cambio arriva molto prima dei previsti tredicimila e cinquecento: il ragazzino con il quale avevo scambiato un paio di sorpassi alla fine mi saluta allegro. Grande!, No grande te!. Tutti bravi, insomma e scusa per i sorpassi: quando l'ipod cambiava traccia ti bloccavi e allora dovevo passare. Chi li capisce piú, 'sti giovani.
Foto da podisti.net

Tralasciamo le polemiche sull'inefficiente consegna delle borse: non mi sono unito allora all'inutile gracchiare dei polemisti del momento, che sono tutti bravi a parole, non lo faccio ora. Certo che l'anno prossimo corro zaino in spalla ...

Finisco in qualche modo al Castello, giro e rigiro attorno alle transenne, scovo in qualche modo l'arrivo del mio quarto (che, come pure il terzo, non avevo mai visto prima d'allora), lo incito, lo saluto al camioncino e ritorno pensieroso sui miei passi. Non ho capito cosa, ma non mi é piaciuto fino in fondo. Sará la tristezza che mi incute la vita di cittá?

Oggi, a meno cinque dalla SL Run, quasi diciannove per sfizio e per avere la scusa per domani: i tremila in pista no, dai che non c'ho la gamba! Mi crederá?

Incontrato finalmente l'amico S., che mi ha fatto fare un paio di fartlek da un minuto, giá che lo accompagnavo. Dopo mille traversie é rientrato, si allena da un mese, ed é ovviamente appena giunto secondo di categoria alla corsa di venerdí. E' come andare in bici, ti rimane dentro.

(*) Si, non avevo nulla da dire, ho usato il vecchio trucco di scrivere i numeri in lettera per allungare il compitino. Un foglio di protocollo, minimo sindacale.

venerdì 13 aprile 2012

Pochi ma buoni

Ci sará la crisi, sul lavoro, ma non ricordo periodi piú intensi e stressanti. Poco tempo, insomma.

Tanto che mi tocca aspettare sera ed arrivare giá col fiatone al Parco N per donare il 6 per mille. Ci scappa un 3.15, forse si ricomincia a correre. Lunghi recuperi, per aspettare che la testa stanca si ricongiunga al corpo in fuga, prima o poi ci resto secco.

Sabato ci ritroviamo per gli allenamenti coi bambini: piovicchia, quindi sono solo 3 della seconda, nessuno della quinta. Ci giochiamo un bel giro lungo il canale, 5 junior e 4 senior, biscotti e dolciumi in grande avanzo al termine. Finalmente troviamo il modo di riciclare le numerose medagliette che riempiono i cassetti: beati i primi.


Domenica, fra uno stambecco e l'altro, mi godo l'ora d'aria mentre il resto del gruppetto banchetta: la salita al Rifugio parte nel bosco e prosegue per tornantini sul ghiaione. Corro finché i tornantini non cessano e il sentiero prosegue verticale verso il muro di roccia. Lí, sotto la minaccia dei ghiaccioli che si staccano dalla parete, la salita prosegue con il sostegno della corda alpina. Arrivare al lago ghiacciato é una goiosa sorpresa, scendere dai tornanti del sentiero CAI impone l'apertura delle alucce. Respiro!

Il giorno successivo, sempre di sera e puntuale con l'inizio della pioggia, scappo al Parco M, inanello un 10K e rientro in ufficio per la doccia solitaria. L'idea era un progressivo alla Pitt, con le dovute proporzioni e con rispetto parlando. Al 15 un dolorino alla coscina di pollo impone un rallentamento, poi ci si riprende e si chiude bene. Gambe bagnate e gelate.

Infine, iersera altro giro al Parco N per provare le sospirate 4x(2000+1000) suggerite dal socio: nella ressa dei locali che provano la gamba per la MCM, col ginocchio sbattuto contro il comodino che tende a indurirsi, ne esce giusto la conferma che, se voglio, mantengo le promesse.

martedì 3 aprile 2012

Lunghissimo di qualità pro Momot

(si lo so, non suona nuovo, ma manco di fantasia ultimamente)

Socio, lo sapevo che mi avresti fatto sudare, sappi che io ci proveró.
E non metterti a fare del retro-running a metá salita, almeno questo risparmiamelo.

A presto.


domenica 1 aprile 2012

Tu Vuò Fa' L'Americano

Sabato 24 bellissima giornata di sole e giardinaggio. Affido i pomodori, le insalate e i gerani ai bambini, i regalini vanno guadagnati.

Il 25 si viaggia, previsto brutto a SFO. Solito volo insonne, solito pasto veggie (che almeno te lo servono per primo). Nessun salmone nello yemen, peccato.
A SFO il brillante commesso prima fa i complimenti per la Juve (echissene, penso io), poi ci canticchia il Carosone d'apertura e finalmente ci offre una special price: salvo scoprire, al parcheggio, che quel posto auto è appena stato assegnato ad un altro. Diffidare dei chiaccchieroni.

Il 26, con un discreto jetlag in corpo, provo la palestra dell'hotel: 10 minuti di tappeto (treadmill proprio non mi va giù) cercando l'equilibrio, 5 di cyclette, e altri 10 di tappeto forzando velocità e pendenza, fino alla completa rottura dei cosidetti. Non si respira. L'immancabile monitor acceso altezza testa mi da' le vertigini. Prima e ultima volta, thanks.
Confermate le previsioni: 51F fanno 10C.

Il 27 niente, la mattina c'è buio e fa davvero freddo e la sera piove, altro che Beach Boys. La borsa resta in auto, ma almeno vedo Rinaldo e ci si emoziona parlando, dopo ore di chiacchiere fumose, delle cose che contano.

Il 28 finalmente proviamo il Sentiero del Torrente del Coyote (e, vuoi mettere quanto suona meglio il Coyote Creek Trail?). Per fortuna lui è infortunato e segue in bici: il panorama non è dei migliori, ci si accontenta delle buone sensazioni e della compagnia.
Confrontiamo il suo metodo (lungo molto lento, ripetute molto veloci, molti trails, molte tapasciate all'americana, dove il pacco gara neanche se vinci, e lui lo sa perchè le vince tutte ...) con il mio (come dire ... alla c.zo?) e poi finisce tutto con due buone pinte di Blue Moon, dove si svela il sogno americano: che anche lui ci ha provato, ma milionario non lo diventerà mai. Rientrare al paesello, magari!, ma a far che? E, dall'anno prossimo, scuola privata per il primo, chè le baby gang messicane hano infestato le scuole pubbliche. Tutto sommato, ora che il bungabunghismo pare un incubo lontano, non mi lamento.

Il 29 mattina non ce la faccio e scendo dal letto con l'ansia di misurare lo sterminato parcheggio del Safeway. Al terzo chilometro inizia ad albeggiare, quindi cambio rotta verso la collina. Il traffico inizia a divorare l'asfalto, ma io resto al sicuro sugli onnipresenti marciapiedi, e agli Stop tutte le auto si fermano, la disciplina è nel DNA. Salgo con l'ansia di arrivare, ma il lago è ancora lontano, arrivo dove arrivo e poi mi butto in discesa che alle 7 c'è l'ultimo breakfast.
Rientro senza problemi. Ora devo rimettermi in riga che altrimenti il socio mi abbandona a metà strada.

Recenti statistiche effettuate fra i passeggeri dei voli intercontinentali verso l'Europa confermano che il libro è morto, l'ipad ha vinto, almeno finchè il cambio è favorevole.