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mercoledì 28 luglio 2010

Ma allora esistiamo ...

Si accende la TV per caso, iersera, non capitava da qualche giorno o fors'anche settimana: dopo una mattinata con strani dolorini alle ossa tipo influenza ("hai dato troppo domenica scorsa" la diagnosi piú ricorrente), meritiamo una pausa divano. E becchiamo, sempre per puro caso, la corsa del Meucci e del Lalli, facce note a noi lettori di Runner's e Correre. Per scoprire che, per fortuna, non esistono solo i Master, anche se a guardarsi in giro si fa fatica a crederlo.


Una bella emozione, no? Non solo un popolo di calciatori scoppiati, insomma, forse c'é anche dell'altro. Bravo bravissimo!


http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Atletica/27-07-2010/meucci-firma-impresa-71592819196.shtml


PS: stasera in pista per i 3k, ma temo decisamente over ten dopo la batosta di ieri ...

lunedì 26 luglio 2010

Adrara un anno dopo

In sintesi, i risultati (solo di categoria) della classica corsa in montagna con arrivo ai Colli di S. Fermo, vista lago e bella brezza rinfrescante:
  • 19 luglio 2009: 37.mo su 84, in 1:03:37
  • 25 luglio 2010: terzo su 38, in 59:08
Giornata soleggiata ma ventilata, senza la cappa d'afa dello scorso anno. La partecipazione è buona per il periodo, più consono alle vacanze che alle sudate: non è la ressa dello scorso anno, quando in palio c'era il campionato nazionale a squadre, ma la concorrenza è pur sempre agguerrita.

Con l'obiettivo di avvicinarmi all'ora, indosso le vecchie A2 dello scorso anno, senza più ammortizzamento ma pur sempre integre, favorendo la leggerezza alla stabilità. Parto tranquillo e ingrano nel primo, ripido tratto asfaltato e, ancor di più, nel lungo, stretto canale che porta al primo scollinamento: quando passo, non senza timore, i 2 mostri sacri del mio team lo faccio con l'incoscienza di chi sa di bluffare, e col rispetto e l'ammirazione sincera che provo verso di loro (una giornata storta, immagino). Con sorpresa, mi rimarranno indietro entrambi, così come la grande pantera Marco, campione umile.

Davanti a me vedo un bel gruppetto che sgambetta veloce, la distanza fra di noi rimane sempre fra i 10 e i 20 m: passo corto e rapido nei tratti ripidi, lungo e spinto in quelli che spianano, i primi 7 km scorrono veloci e, senza mai voltarmi indietro, provo solo una grande voglia di centrare il mio obiettivo.
E' questo che mi porta a mollare le gambe nel primo tratto di discesa nel bosco, correndo qualche rischio per via del continuo zigzagare del sentierino: è una delle rare occasioni in cui effettuo dei sorpassi in discesa; un ragazzo del BSM si fa addirittura da parte e mi cede il passo, grazie!
Mi ricongiungo al gruppetto quando inizia l'ultima ascesa, e qui devo camminare qualche metro perchè davanti bloccano il passaggio. Si arriva allo scollinamento ed affronto l'ultima discesa con maggior prudenza, ma il resto del gruppo rimane alla portata: uno dopo l'altro li passo tutti e quattro nell'ultimo km e mezzo, con l'ultimo chiuso in trance in 4.09 (ma sulla segnaletica "nostrana" qualche dubbio rimane). Alzo le braccia al cielo, quando taglio il traguardo dopo un bello sprint, bene bravo bis!

E, col quinto posto della mia bella, portiamo a casa pasta e vino (da farci il sugo) e un sacco di altre cose che occupiamo da soli quattro posti sullo scuolabus che ci riporta alla base.

venerdì 23 luglio 2010

Occhio ragazzo

Un avvertimento al bel tomo che ieri pomeriggio pedinava la mia bella sulla sua rumorosa motoretta, mentre lei sgambettava felice e sudata fra le vigne dietro casa: stai facendo lo scemo con la persona sbagliata. Evita di mostrare il didietro, è una moda passata e forse non hai nemmeno il fisico giusto per farlo, ripensaci.


Occhio ragazzo.

mercoledì 21 luglio 2010

Dolce la vendetta

Risalgo sul monte dopo una settimana di iodio e dimentico sia la recente disfatta (35' e passa) che la precedente gioia (33'12"). Salgo in 32'30" e rientro a casa in 58'14", inclusi 2'45" di pausa sulla vetta. Raramente ero rientrato in meno di un'ora, ma stamattina c'era lo spirito giusto anche per allungare il passo in discesa.
Incontri per strada: bel culetto a pon-pon di leprotto e pelle di rettile (vipera?)

martedì 20 luglio 2010

Cinque su sette all'Elba

Una settimana al mare per far felici i pargoli, ospiti paganti di Riccardo e Stefania con quasi vista sul mare e a due passi reali dalla spiaggia di Straccoligno e, soprattutto, dalle piú vivibili spiaggette di Ferrato e Cala Nova - Fine dello spot.
Ma non siamo sull'isola per la tintarella, e nuotare dopo un po' mi stanca: i piccoli se la giocano da soli ormai, non mi resta che andare a correre portandomi sulle spalle la gloriosa canotta azzurra ricordo dei giorni spagnoli. 5 mattine su sette, 68 km totali, sempre partendo dal livello del mare per salire verso il centro di Capoliveri e poi inventandomela via via. Goduria, ma solo per mattinieri.

Giorno 11-Euforia e smarrimento: esplorazione verso Forte Focardo, poi via verso Naregno lungo il sentierino che costeggia il mare. E qui mi perdo: cerco la strada che costeggiando porta verso il golfo di P. Azzurro e invece mi ritrovo quasi in cima a Capoliveri. Allora riscendo, dopo un km di salita tosta, e ritrovo la retta via. Infine risalgo deciso verso il paese di Capoliveri (1.7 km di salita a 4.29/km) e imbocco nuovamente la strada sbagliata ... scendo al Santuario della Madonna delle Grazie, realizzo la caxxata e risalgo per l'erta strada principale fino al paese e poi giú a casa. 14 km faticosi.

Giorno 12-Sterrato vista mare: rotta verso Cala Nova, con il sole che mi albeggia negli occhi, poi si prosegue lungo lo sterrato in leggera salita fino a Villa Ripalte, centro del villaggio Costa dei Gabbiani: mooolto chic, ma indubbiamente rispettoso del contesto. Unici incontri, un leprotto e 3 bei cinghialetti coi relativi genitori. Un breve riposo, un'occhiata al panorama selvaggio dell'entroterra, poi si rientra spingendo per 5 km a 3.45 (in discesa, ma col fattore sterrato). Altri 14 km, alla fine. Goduria.

Giorno 13-Lavoricchio: spezzo i 3 km di salita al paese in 6 ripetute da 500. La pendenza é variabile, si prende quel che c'é. Tempi accettabili, la fatica si sente meno in questo contesto.
Ridiscendo per Naregno e per Forte Focardo. Altri 9 km in cassaforte.

Giorno 14-Happy hour: giornata al Centro dei Gabbiani, presso la bella spiaggia del Remaiolo (l'ultimo tratto é chiuso da una catena, ma si va in reception e, in cambio di una misera carta d'identitá, danno il telecomando per passare oltre). Bella giornata di immersioni e cielo azzurro e sole (troppo) caldo. Alle 18 e rotti rientro partendo dalla Villa Ripalte facendomi 9 km di sterrato polveroso e i rimanenti 3 km verso casa. Il caldo mi prosciuga ma alla fine ne valeva la pena.

Giorno 16-Ricompongo il puzzle: rimetto insieme le caselle dei giorni scorsi e mi faccio il giro del promontorio, salendo dritto al paese per poi scendere verso Villa Ripalte e rientrare a casa lungo la costa via Cala Nova. 19 km di lecce, sughere, mirto, polvere e voglia di rifarlo all'infinito. Ma sono stanco morto.

venerdì 9 luglio 2010

Pausa tecnica

Stamattina ho rifatto giro il monte dove festeggiai di recente, mettendoci ben 2 minuti in più. Non è un buon segno, ma non mi aspettavo di meglio.Sarà  il caldo, lo stress del lavoro da concludere, le troppe gare della settimana scorsa, il poco allenamento specifico, la decadenza dei costumi, il decreto bavaglio oppure la crisi della generazione MM40, fatto sta che le gambe non vanno avanti, soprattutto quando la strada sale.

Me ne vado una settimana all'Elba a ritemprarmi: l'anno scorso mi aiutò molto. Lascio il resto dello squadrone a difendere il titolo di Campioni Italiani Master di corsa in montagna, ce la faranno lo stesso, o forse no, ad ogni modo il mio contributo non sarebbe un granchè.

mercoledì 7 luglio 2010

Vagli-Campocatino, un anno dopo

  • 26 luglio 2009: 15.mo su 48, tempo 0:54:52 (9.7 km)
  • 4 luglio 2010: 22.mo su 75, tempo 0:53.12 (9.7 km)
Non é bello partire dai dati numerici, che sono i meno importanti in un contesto come questo: una bella corsa in Garfagnana fra gente cordiale, umile ed ospitale, una squadra locale con grandissime tradizioni nella corsa in montagna, dei bei panorami, rare auto in giro per strade strette, tortuose e decisamente irte. E io sul pulmino a spiare i boschi in cerca di funghi ...
Paesini fuori dal mondo, stanze di albergo con numeri scritti sulla carta e appiccicati alla porta, la sede del PD visibile dalla stanza, che vuoi di piú?
Questa é vita, quella vera, mica il nostro scintillante parcogiochi. Rammarico e costernazione.

Gara difficile, molto, un percorso leggermente diverso dallo scorso anno, ma le distanze mi sa che si equivalgono.
Si parte dal fondo, a Vagli di Sotto, bel borgo ristrutturato con passione sopra il paese sommerso dal lago artificiale, e attorno al lago giriamo dopo la veloce corsa attorno al paese, parte su sterrato e parte su asfalto, e passiamo il ponte che siamo oltre i 6 km. Arriva il settimo dopo un tratto decisamente esposto al sole, attraversiamo una vecchia cava che esala calore e polvere, e poi il cartello del 7: ne mancano solo 3, ma sono 450 m di dislivello. E le gambe soffrono da subito, mentre i vestiti si inzuppano come dei pannoloni.
E si passa la cava e poi via nel bosco, ma le gambe non si riprendono nemmeno nei tratti pianeggianti: gara finita, inizia la gita nel bosco!
Prima del nono mi metto a camminare, seguendo quello davanti a me che mi aveva superato da poco corricchiando, poi si riscende dopo la chiesina di Vagli di Sopra fino davanti al nostro albergo, infine il muro finale. Ultimo kilometro nel bosco, ma oramai la spremuta é finita, rimane piú niente. Si cammina in fila ma solo uno dei locali mi riesce a passare, mal comune ...
Arrivo 22.mo ma a ben 13' dal primo, un fulmine di Ruandese ha strapazzato la corsa infischiandosene delle pendenze: ed al mio arrivo lui pare fresco come una rosa.
Dopo la veloce rinfrescata alla fontanella (un must per le corse in montagna), le generose premiazioni. E cosí, fra pacco gara e pacco premio la famiglia si porta a casa chili di pasta artigianale, farro, marmellate e sughi locali. L'anno scorso pure due forme di pecorino ci avevano tirato dietro, ma non mi pare il caso di lamentarsi.
All'anno prossimo, direi! Solo, con piú calma: lasciatemi il tempo di arrampicarmi sul monte, di annusare da vicino il profumo dei funghi, e forse anche la corsa sará meno sofferta.


sabato 3 luglio 2010

Un passo indietro

Ed era ora: con così poche gare all'attivo, ad ogni prova mi trovavo a migliorare il PB, cheppalle! Finalmente, mercoledì a Nave, al Galà dei 5000 ho fatto un piccolo passo indietro, fermandomi a 17:40.3 (quinto su 39 nella batteria dei MM40). Ne sono contento, e sono pure soddisfatto del tempo: in quelle condizioni di umidità e calore (pur essendo le 21.30) non potevo fare di meglio. E pure la voglia era un tantino latitante: stanco per il lavoro e per i cavoli miei, ho tenuto il trenino dei 3.30 che poi ho abbandonato al sesto giro, per finire i rimanenti 6 all'inseguimento solitario di chi mi stava davanti (e ne ho beccati un paio, mi pare).
Bene, e adesso un weekend "romantico" in toscana: considerando che stasera ho fatto "allenamento" al fosso bergamasco di Mozzanica (7 km in 25.51, partendo piano dalle retrovie per ammirare lo spettacolo afoso dei 400 concorrenti nel budello del centro), faranno 4 gare in 8 giorni: bentornato!