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venerdì 30 maggio 2014

Tre pennellate, brevi e veloci

Passa tutto così in fretta.

Al Fosso a resentar
Carobbio, Venerdì 16

Buono il primo dei tre giri, nervosi e combattuti; nel secondo rifiato e alla fine del terzo ne passo 3 o 4.
Meglio in discesa che in salita.
Viva il Fosso, comunque.


Per un tozzo di pane
Gussago, Domenica 18

Per rivedersi con Nic, speciale piacere, e cercare di rivendermi al Presidentissimo suo, che vengo via "per un tozzo di pane", ma non ci cascano.
Gara in doveroso controllo: partenza col levriero, poi si aumenta finchè ce n'è.
E con un "dai che lo passiamo" volatona finale a tre, per i punti della squadra.


Fosso trail
Bariano, Venerdì 23

Per la solita sfida coi compagni della pista, e per respirare aria serale di campagna e dribblare moscerini. Imbottigliato dalla partenza, mi infilo rapido tra i concorrenti e raggiungo i miei soci. Mi viene pure in mente di passarli, salvo accorgermi della spia della riserva che lampeggia impazzita, quindi rientro ai box a prendere fiato. Quarto su quattro, ma non c'è storia.
Gran bel cross senza chiodate, che è un bel correre.



Al Nonno Gigio, vicino di casa e amico e gran pittore.
"Dammi la mano, stringila forte, saremo amici fino alla morte". E anche oltre. Ciao vecio!

giovedì 15 maggio 2014

Cambio passo

How the hell did I get here so soon - I don't wanna grow up

E se corressi con quei bei passetti corti e rapidi da Master, invece che ad ampie falcate da ventenne?
Forse farei meno fatica e arriverei sempre fino in fondo.
Forse mi servirebbe un trainer, perlomeno, per adattare il mio stile alla mia nuova età.

Sicuramente, mi piacerei di meno.
Sarebbe ancora correre o semplicemente rincorrere gli altri?

I don't wanna be filled with doubt
I don't wanna be a good boy scout


lunedì 12 maggio 2014

Nessuno in casa

Busso invano a casa della maestra. Suono al citofono del compagno di banco, niente. Nessuno in casa, oggi.

Iniziano a circolare strane voci nel gruppone, riguardo quel podista da barzelletta che, dopo il solito inizio scoppiettante, si ferma a bordo strada e si trascina malinconico fino al traguardo.
Chissà che c'ha, quale male oscuro lo possiede. Che parta forte o che stia al riparo, che la distanza sia più o meno lunga, poco conta: a un certo punto si fa da parte, vede sfilare i compagni di corsa, inclusa la prima donna arrivata, e poi i successivi e altri ancora, senza fine.

Passa pure il cugino A., al rientro dalla stagione scialpinistica, passa tizio e passa caio. Un supplizio, una pena non saper tenere un passo diverso dal molto forte o molto piano, nessun compromesso. Solo un pizzico di orgoglio può riportarlo a casa, prima del risucchio del gruppone.

Certo, i settecento metri aggiunti alle 10 miglia avrebbero comunque impedito l'ora secca, però sette minuti di ritardo sono troppi. I conti non tornano.


Meno male che, al secondo tentativo, la maestra rispose. Almeno lei c'era.