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venerdì 26 febbraio 2010

Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena

Che era 'sto caldo di ieri a mezzodí? Chi aveva acceso il forno senza avvisare?

Insomma, stavo macinando i miei 4x2 (3.36 di media) con pantaloni a 3/4 e, finalmente, maglietta traspirante non termica sotto la maglia manicalunga, ma il caldo improvviso mi ha un po' tagliato le gambette: recuperi che sono schizzati fino ai 5' finali, percorsi che via via si accorciavano (2k, 1.9, 1.9 e poi 1.7 finale, ma solo per non deludere i colleghi che facevano stretching vicino alla zona d'arrivo) e tempi che suppur di poco si allungavano (inizio a 3.35 e finisco a 3.37 anche per via di un paio di curve secche tagliate per il prato); l'ultimo giro lo faccio con la maglia legata in vita, quella a mezza basta e avanza.

Sensazioni buone: ritmo agganciato senza troppo forzare; coscie inizialmente indurite dalla ciaspolata di ieri in Val di Scalve (non avevo il Garmin, ne sarebbe uscito un bel post: altre 3h di saliscendi sulla neve per pura goduria personale, coi pensieri della corsa lasciati a casa nel solito cassetto) ma poi, a parte il solito timore di farmi male, nessuna conseguenza.

Insomma, tiriamo avanti come se niente fosse, mentre il mondo attorno va in malora (e, per quanto riguarda il povero Lambro, la cosa va presa alla lettera).

domenica 21 febbraio 2010

Verona HM

Che figata che è stata, e per un sacco di motivi!

Cavaliere, lui era assai valente ...
Primo, volevo fare un allenamento e ho centrato l'obiettivo: primi 10k in 37.32 (btw: personal best da aggiornare) a 3.45/km, senza grossi affanni ed accompagnando la grande Josephine (seconda assoluta nella gara lunga) nel ruolo di barriera antivento, acchiappatore di bicchier d'acqua e "pace-maker" (un onore, come se lei ne avesse avuto bisogno!); al decimo, lascio andare avanti gli altri e mi godo la corsa. Corricchio fino al 12.mo, ammirando il suono delle scarpette altrui, poi mi fermo ad aspettare la mia Giulietta. Lei arriva un poco stanca ma felice di vedermi: chiudiamo insieme con il mio personal worst (1.56.00, a 5.30/km), ma le gambe e le ginocchia non hanno sofferto il non-ritmo alle quali non le ho abituate, tutto benone direi. Ovviamente, oggi si è corso con le ammortizzate.

L'occhio vuole la sua parte
Secondo, per fortuna decido di correre davvero solo nella prima parte del percorso, veramente inguardabile dal punto di vista panoramico: Verona-city non mi pare un gran posto, a parte il glorioso ma piccolo centro storico. Meglio quindi percorrerlo a tutta birra per poi rallentare dove invece val la pena di guardarsi attorno (cosa che raramente mi capita).
Belli i passaggi sui ponti, emozionante l'attraversamento dell'Arena e poi, incredibile!, nessun automobilista incavolato: i militari erano piazzati ai blocchi stradali ma dietro di loro non c'erano le consuete fiumane strombazzanti, com'è possibile, un blocco del traffico che funziona??? Notevole anche la partecipazione del pubblico a bordo strada: secondo me, anche loro erano soprattutto contenti di passare una mattinata senza automobili fra i marroni.

Il fascino della divisa
Terzo, non ho mai amato particolarmente le forze armate: bisogna però ammettere che, senza il prezioso contributo dei ragazzi in divisa, la giornata di oggi non sarebbe riuscita bene come invece è stato. Grazie dunque!
E grazie a tutti i volontari che, come sempre, hanno allietato la nostra giornata: ristori ben riforniti, personale gentile e non stressato, insomma, tutto come dovrebbe essere. Persino i ravioli agli spinaci, c'erano! Di solito è un tormento, per un quasi-vegetariano, andare ai pasta party!

L'appetito vien mangiando
Infine, chiudo dicendo che, mentre sgranocchiavo uva passa ammirando i corridori che chiudevano la Maratona sotto le 3 ore, una certa idea mi è passata per la mente ... maledetto il fascino della Regina!

E ora, tormentato dal dubbio che la corsa di oggi possa valermi o meno come un allenamento lungo (tecnicamente, ho camminato per quasi 3 km), me ne vado a letto felice.

sabato 20 febbraio 2010

Tempo di tabelline

7x1? 7! (fuori casa, media 3.30/km, con asfalto bagnato e neve che inizia a sciogliersi in acqua gelata)
3x3? 9! (al Parco Nord, media 3.42/km, percorso casuale e mi sembrava che non finivano mai!)

Le ripetute tolgono un po' il sapore buono della corsa, sanno di imposizione e ci vuole sacrificio anche solo per pensare di farle. Da soli, poi, é anche peggio. Ma vanno fatte: per divertirsi correndo bisogna anche riuscire a correre al meglio.

Settimana prossima, i 4x2 (Parco Nord, immagino), poi i 4x1di scarico e per Verbania ci siamo.

martedì 16 febbraio 2010

10 volte vice

A Gussago, mentre l'ennesimo scandalo imperversa nel mondo vero, nel nostro piccolo mondo di scarpette e canottiere ci giochiamo la seconda prova della campestre provinciale, valida pure per il titolo individuale.

Quasi 6km di corsa nel prato, attorno a quello che una volta era un piccolo ippodromo, con annessa pista in sabbia da attraversare un paio di volte e numerose curve a tornante che spezzano il ritmo e costringono, causa scivolositá del terreno, a ripartire quasi da zero.

Parto piano, come mi dice sempre la mamma: sono nelle prime file ma lascio che i velociraptor mi passino, lo sprint iniziale non é nelle mie corde, lo sappiamo. Non appena la pista si apre in uno dei suoi pochi e brevi rettilinei, inizio la lenta rincorsa. Chiudo il primo giro in 3.52/km, senza grossi affanni, quindi continuo a superare altri corridori e mi sembra di andare meglio, ma il secondo lo chiudo allo stesso ritmo: evidentemente il terreno sta diventando sempre piú fangoso e scivoloso e la corsa rende meno
All'ultimo giro, quando oramai ho passato gli altri della mia squadra, punto un paio di ragazzotti del BS Marathon, due che nella stagione delle mezze potró vedere solo col binocolo: piano piano, passo il primo in curva, quindi mi accodo al secondo nel lungo tratto stretto e fangoso dove sarebbe impossibile provare un sorpasso e, ad un duecento metri dall'arrivo, con i miei a tifare a bordo pista e sotto lo sguardo del grande Gianni Poli, lo passo senza grossi problemi; giá che ci sono, aggiungo alla lista anche quello davanti a me, che sta tirando i remi in barca, chiudendo la volata ben prima del traguardo (loro non accennano a reagire, quindi mi guardo bene dall'accelerare inutilmente).
Un pizzico di delusione per il giro finale, chiuso in 3.56/km: il fango ha evidentemente giocato la sua parte, mi consola il fatto che nemmeno gli altri riuscivano ad andare piú veloce.

Alla fine mi piazzo 38.mo della serie ed 11.mo di categoria, che vuol dire 10 volte vice campione provinciale di cross, da raccontare ai nipoti quando sará il momento! E, cosa piú importante per me, il tempo migliore fra tutti quelli della squadra (ovviamente, perché mancavano i grandi nomi)

venerdì 12 febbraio 2010

Onore salvo

Quasi un mese fa, l'intera famiglia gettava la spugna e rinunciava alla conquista della vetta del Bronzone, causa maltempo e scarsa condizione atletica dei minori.
Oggi, finalmente, la coppia di adulti ha vendicato il disonore e conquistato l'ambita cima!!

Beh, in verità volevamo andare altrove, approfittare di un giorno di permesso per salire ben più in alto e con le ciaspole, ma le condizioni atmosferiche stamane parevano avverse e alla fine abbiamo ripiegato sulla meta più vicina a casa.
Partiamo non troppo presto (le scuole, i viveri, etc etc) dalla cima di Viadanica e, attrezzati di scarponi e ghette, ci inerpichiamo per la strada coperta da un 10cm di neve. Attorno, silenzio e numerose impronte di piccoli animali. Sotto la neve, asfalto e cemento per i primi 2km, ma anche ghiaccio, e l'ascesa si fa difficile: l'appoggio è instabile e si sale veramente a fatica.
Ad ogni modo, dopo un'oretta trascorsa nel bosco di castagni e faggi, passato un bel tratto pianeggiante fra agrifogli super-size e tracce del passaggio di cinghiali, siamo a quota 1000m, affaticati ma con la meta davanti agli occhi.
Il cielo si è fatto sereno, e il segnavia del CAI dice che ci manca ancora un'ora, pare un'enormità, invece il tracciato fa un lungo zig-zag attorno al monte ed usciamo dal bosco di noccioli e roverelle, coperto di erica e ginepro, giusto dopo il tempo indicato.
Il tempo di una foto sotto il campanone, un paio di scatti alle vette innevate che segnano la valcamonica e la valseriana, un panino, un goccio di the caldo, poi la nebbia sale fitta e veloce dal lago: la mia compagna di cordata, spaventata e ansiosa all'inverosimile, non vede l'ora di scendere, teme di perdere la strada di casa! Impresa che sarebbe ben difficile, visto che le uniche tracce sulla neve erano le nostre, ad ogni modo l'obiettivo era stato raggiunto, quindi scendiamo rapidi ma con la dovuta cautela (la neve, sciolta dal sole di mezzodì, rende il percorso scivoloso lungo le numerose roccette che ricoprono il monte).
Ritornati al cartello di cui sopra, ovviamente, torna il sereno, ma oramai siamo sulla via di casa che raggiungiamo dopo un'altra mezzoretta di cammino a buon passo.

In totale, quasi 11km con 900 e passa m di dislivello, per un 3h45' di cammino: speriamo di non sentirlo nelle gambe domenica al cross di Gussago. Speriamo invece che le buone sensazioni della giornata restino con noi!


domenica 7 febbraio 2010

Giro attorno al Monte Alto

Dopo la 2 giorni di feste di compleanno, prosegue la famelica corsa alla scoperta dei dintorni: questa domenica, giro di perlustrazione attorno al Monte Alto, 655m di bernoccolo verde che separano casa nostra dal lago.

Partenza ore 7.40, l'aria è fresca ma meno del solito. Non è nevicato come nella felice Brianza, il terreno è abbastanza asciutto. Berretto e guanti d'ordinanza e via che si parte.

Verso Cima Coppi
La vetta del giorno è il cimitero di Nigoline, raggiunto dopo un chilometro di sterrato e +100 di dislivello da casa. Si comincia col fiatone, ma anche senza aver incrociato nessun veicolo: qualche vecchina che se ne esce dalla messa, un paio di nonnini in tenuta da runner che scendono dallo sterrato e poi un sacco di fastidiosissimo silenzio. 5 km a 4.24/km, +100 di dislivello positivo.

Tuffo nel lago
Dal bel cimitero, collocato strategicamente in cima al paese, affronto con cautela la ripida discesa in acciottolato: manca poco al ritorno alla civiltà e due trattori mi sfiorano salendo la stretta stradina, poi mi butto sull'asfalto diretto verso il lago.
La via è lunga, e la discesa intervallata da brevi tratti in salita (è un difetto tipico di queste zone collinari!). Appena il lago è in vista, mi ci tuffo con la lunga, diritta discesa che porta in picchiata verso la chiesa di Clusane. Altri 5k a 4.06/km, stavolta -120 di dislivello!

Il lungolago
Ora mi aspetta un tratto in leggera discesa che costeggia sì il lago, ma anche il provinciale: per fortuna a quest'ora quasi tutti dormono, e posso contare le auto sulle dita delle mani. Becco anche il pulmino dell'Atletica, ma l'Ezio non è abbastanza sveglio da riconoscermi e strombettare, mentre sottovoce pensa che mi sto rovinando le ginocchia già ad inizio stagione :(
Altri 4k a 4.11/km, e adesso si risale!

Back home
Passo sotto casa dell'Ezio, sfioro rispettosamente il percorso del GP ed infine risalgo per l'erta china che mi riporta a casa. Le gambe iniziano a chiedersi a che ora si farà colazione ma per fortuna riescono ad arrivare in cima e riportarmi verso casa. Attraverso il paese e sento profumo di torta dopo 4k a 4.25/km (+70)

Chilometro lanciato
Dalla stradina che porta in cima verso il monastero, imbocco uno stretto vicolo laterale e da lì inizio lo sprint finale. Chiudo bene con altri 700m a 3.36/km, non male considerando le 3 curve a gomito che devo affrontare per tornare a suonare l'amato citifono di casa.

In totale, altri 18.7 km in 1.19 e rotti, a quasi 4.15/km di media. I bei percorsi vanno premiati con delle belle corse. E ora, gambe sotto il tavolo e finiamo i miseri resti delle feste!

venerdì 5 febbraio 2010

Carboidrati buoni

Un mini post per festeggiare gli 8 anni del mio erede (belle gambette da corridore, altro che il padre!) e per dichiarare che i carboidrati buoni e belli e fatti in casa (decorazioni incluse) non possono che fare bene. 

Non vedo l'ora di metterli alla prova, slurp!

martedì 2 febbraio 2010

100 in 3 giri

Arriviamo presto sul posto, nel tempio del cross-country all'italiana la domenica mattina è serena come nelle giornate da sogno, le Alpi a incorniciare il Vallo dell'Olona che fra poco ospiterà orde scalpitanti di podisti. Il vento ha spazzato le nubi e la cappa di smog, ma lui non se n'è andato: freddo cane vigila su di noi per tutto lo svolgimento delle prime corse.
Senza renderci conto della sacralità del luogo, di quanto significa per molti, con incoscienza e rispetto vaghiamo per il prato cercando di scaldare i muscoli. La visita al mulino è d'obbligo, le galline svolazzano e i cani abbaiano, speriamo ci lascino in pace durante la corsa! (vi ho mai parlato della mia cinofobia??)

Cronache/1
Nella prima corsa, la mia dolce metà si difende come può ma poi perde lo sprint con la nonnina del giorno, dovremo lavorare di più sullo scatto finale, baby! ;)
Nella seconda, il mitico Testa festeggia il passaggio di categoria (MM50, chi lo direbbe mai?) e stravince senza grossi patemi.
Poche scarpette chiodate in questi primi giri: il terreno è duro ma non ghiacciato, i chiodini servirebbero a ben poco.

Cronache/2
Boh, che dire delle corse vere, se non che le femminucce hanno impressionato anche per le loro pance scoperte, e i maschietti andavano troppo forte per poterli anche solo ammirare. No comment, e poi stavo facendo il mio riscaldamento a bordo pista.
Cronache/3
Ore 13.15, chiodate ai piedi perchè il terreno si è nel frattempo impantanato per bene. Parto in prima fila per una volta, esattamente sotto l'arco della partenza, peccato che davanti a me un muro umano di dieci metri e passa non ne voglia sapere di indietreggiare. Rigoroso, non faccio un passo avanti per mischiarmi a costoro, quindi mi ritrovo bello imbottigliato e fatico non poco per arrivare al primo beep degli 800 in 150.ma posizione. 
Al primo passaggio sul muro capisco che siamo in troppi: alcuni osano l'inosabile e scivolano all'indietro, trascinando con sè altri corridori, quindi saluto e, passando a filo del cordolo, ne passo alcune manciate. Al secondo beep sono già 82.mo, comincio a scaldarmi, il passaggio al muro è divertente e lo scavalco sempre in leggerezza. 
Ne passo un'altra ventina durante il primo giro lungo e al terzo beep sono 62.mo. Oramai ho trovato quelli che hanno il mio passo e penso di stargli a ruota, invece, dopo l'ultimo passaggio nel mulino scopro che alcuni di loro hanno l'acqua alla gola, quindi mi tocca di andargli davanti. Tiro diritto per la mia strada negli 800 finali, temo di dover chiudere con uno sprint ma, fortunatamente, quello davanti è troppo davanti, e quello dietro troppo dietro, quindi mi porto a casa il mio 52.mo posto, senza infamia e senza lode.

Il sito del cronometraggio, esagerando, mi presenta un 3.40/km finale di cui sarei orgogliosissimo: in realtà la distanza sembra inferiore ai 6.150m indicati, ma non importa, questa la appendo in ufficio per l'invidia dei colleghi (sul sito della gara dicono 5.963, che abbasserebbe la media ad un più sensato 3.47/km).

Insomma, un'altra domenica divertente, e adesso avanti che ci aspettano due belle mezze, di qui a un mese.