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sabato 29 dicembre 2012

Un anno ancora

Un altro anno passato, di corsa come sempre.

Problemi fisici: nessuno di rilevante. Qualche paturnia qua e là, solo perchè non mi accontento mai.
Risultati soddisfacenti: non è uscito il 76 sulla ruota della mezza, ma un paio di pibi sono comunque arrivati. La parabola è ancora crescente.
Passate quasi indenne due discrete maratone, per il resto poche gare: solo 26, scelte col lanternino evitando gli eccessi del Campionto Provinciale e seguendo invece l'istinto e la voglia di ascoltare le storie altrui.

Un anno vissuto con passione e nel segno della condivisione:
  • La MCM a staffetta: è tutto fumo e niente arrosto, e mi hanno fatto gelare per un'ora alla ricerca della sacca. Credo non mi rivedranno mai più, il Linus-style non fa per me, ma la felicità dei colleghi per l'under 3h è valsa la pena.
  • La 24x1 a Zelo: polemiche a parte,una bella esperienza. Peccato aver mancato il 16, spero in un altro invito.
  • La MoMoT col Socio: ed ho detto tutto.
  • La staffetta alla Diga con la Bella: io parto, lei arriva, noi corriAmo.
  • La staffetta alla Maratona dell'acqua: in coppia con la Bella e corsa spalla a spalla con Kikko.
  • La staffetta alla Morenic Trail: prestazione indecente e poco dignitosa, ma che è servita di lezione. E con tanta bella gente da conoscere meglio.
Un po' per me, un po' per e con gli altri. Si tira avanti.
Prossimi obiettivi: un cross con Nicola, una tabella per la Bella.

Buon 2013.


domenica 16 dicembre 2012

Vialetto del tramonto

Era una curiosità da togliermi, un pensiero sorto mentre spalavo la neve dal vialetto.
Con il tempo di domenica scorsa a RE, mi sarei piazzato 33.mo dei M35, 32.mo dei M40, 8.vo dei M45, 7.mo dei M50 e primo dei M55. Ai 45 manca poco, chissà come sarà. Dai numeri direi che la parabola inizia a scendere col salto di categoria. Vedremo, o forse smetteremo prima, chissà.

Una settimana in totale scarico ed accumulo energetico (ma sono ancora a 62 scarsi, son mica portato per l'ingrasso), e due corsette in relàss: qualche giretto nel parco imbiancato, a mo' di cross in solitaria, coi bambinacci che ad ogni passaggio mi bombardano di snowballs, tanto per riprendere confidenza; e un altro giretto con la Bella oggi, fra la nebbia che non si toglie di mezzo.

Un'altra settimana spensierata, poi vediamo di fare qualche sudatina dopo il panettone.

Con le vacanze che si avvicinano, è stagione di bilanci: il contapassi ha superato quota tremila, il resto vedremo di metabolizzarlo prima che scatti il 2013. E un minimo di programmazione, perdincibacco!



lunedì 10 dicembre 2012

Si sentiva da RE

Non diceva nulla, taceva e faceva il furbo e preparava la grande sorpresa. Il rientro che tutti si aspettavano, perchè Lui si sentiva il migliore, si sentiva da RE. A costo di mandare tutto a p.

E non l'ho nemmeno preparata con tutti i crismi, ho iniziato a pensarci dopo il Morenic Trail (grazie ragazzi!), a crederci dopo il personale sulla mezza e a volerlo fortemente dopo l'insipida corsa di Busto. Da allora, tre settimane abbastanza serie, da tabella Albanesi concentrata in un solo mese (A. non mi ha mai convinto fino in fondo, che resti fra noi). Tre bei lunghi, di cui uno interamente sotto l'acqua, uno per settimana. Cura intensiva.

Giornata fresca a Reggio, con un sole magnifico che illuminava la pianura. Percorso nervoso, ondulato ma gradevole, buona e civile partecipazione dei residenti. Colonna sonora; Raul Casadei e Pearl Jam.

E quanto mi sono sentito bene nei miei lunghi, attillati pantaloni neri; quanto mi sentivo forte nei miei manicotti aderenti. Correvo divinamente, a giudicare dall'ombra che proiettavo sulla strada: i quattro al chilometro mi calzavano come un guanto, erano la sola cosa che in quel momento mi pareva di saper fare.

Un bel gruppetto mi ha fatto compagnia lungo il tragitto, alternandoci spesso al comando, finchè, all'ultimo scollinamento del 30.mo, ho segnato il passo. Paura di forzare troppo, gli altri che se ne vanno e io che resto indietro. Mi passa pure un socio che avevo battuto di poco a Bedizzole, chiuderà sui 2.48, che invidia.

Nessun rimpianto, l'obiettivo dichiarato era nessun crampo, e così è stato. Bastava rallentare nel finale, tenere botta alla fatica e i conti alla fine sono tornati. Almeno in parte, che come dice quel tale, ora dobbiamo riprenderci anche gli ultimi sette chilometri.

Prima o poi.

La via Emilia (via Æmilia) era una strada romana fatta costruire dal console Marco Emilio Lepido per collegare in linea retta Rimini con Piacenza.
Dopo Piacenza e Reggio, Rimini sarebbe perfetta. Peccato non risulti in calendario.