Pagine

venerdì 28 gennaio 2011

Turnisti

Quella di Palazzolo S/O dev'essere la pista più lenta del mondo, e ieri sera la terra rossa era conciata davvero male: solchi di ruote sul rettilineo sotto le tribune, consistenza molliccia e scarsa reattività, per non parlare dell'erba del Tempio del Futbòl che ha fagocitato metà della corsia interna. Tanto per dire. Potevo aggiungere che c'è un solo faro messo a disposizione degli atletici, mentre gli sportivi veri stanno nel campo alle spalle delle tribune, con probabile rischio di insolazione stando alla quantità di luci loro dedicate, ma non l'ho fatto. Sono un vero signore ...



Io e G. ce ne freghiamo abbastanza, del resto siamo soli in pista e non possiamo pretendere più di tanto: lui dice di non fare ripetute da un anno, eppure a Carpenedolo mi ha staccato negli ultimi 2 km, e negli ultimi cross siamo sempre arrivati poco distanti. Un talento naturale con una ventennale esperienza. Il Talentuoso e l'Anarchico, che coppia da barzelletta.

A turno, tiriamo i 5x1K su questa pista collosa e, se non fosse per il suo "dai ancora un giro", all'ultimo K sarebbe mancato almeno un giro di pista, potere della Corsa in Compagnia. Finisce con tempi non eccelsi, ma lui dice che in strada dovremmo togliere un 5-6 secondi almeno. Credo abbia ragione.

Pur non essendo completamente d'accordo sul metodo ("ripetute non troppo veloci ma recupera correndo"), mi adeguo ed aspetto i risultati. Già, perchè lui vuole scendere sotto l'1:18 già dal prossimo 3 marzo. Spero di non stargli troppo distante.

martedì 25 gennaio 2011

Gussago un anno dopo

Così vanno le cose a noi baciati dalla dea bendata: sabato approfitto del generoso contributo dei tesserati e ritiro l'immeritata medaglia Fidal per il mio capolavoro spagnolo, l'occasione per vedere in faccia le giovani leve lombarde, ma neanche poi tanto che il capo ha fretta e rientriamo di corsa con un sol pensiero in testa. Basta chiacchiere, ora voglio correre.

A Gussago c'è ressa: gli altri team hanno suonato la chiamata alle armi, tutti vogliono vincere la classifica a squadre e così finisce che corro in una rumorosa serie da 184:
  • 14 febbraio 2010: 38.mo/151 (cat.: 11/67) in 22:32. Percorso di 5,75 Km (3,54/Km)
  • 23 gennaio 2011: 36.mo/184 (cat.: 13/81) in 19:37. Percorso di 5.27 Km (3,39/Km)

3 minuti in meno dello scorso anno dice il crono, ma il GPS segna anche uno stupefacente -500m, nonostante il percorso sembrasse proprio uguale allo scorso anno. Misteri degli ex-ippodromi.
Ad ogni modo, mi pare di essere andato più veloce dello scorso anno: me l'ha detto anche G., che mi ha seguito come un'ombra dall'inizio alla fine e poi non ha avuto la birra per passarmi. Il fatto è che mentre correvo l'ultimo dei tre giri sono riuscito ad alzare la testa, fino ad allora impegnata ad avvistare gli ostacoli sul terreno ghiacciato, e mi sono accorto che i compagni del trio di Barcellona mi stavano poco davanti: ho accelerato per raggiungerli e tagliare il traguardo con loro, ma non ce l'ho fatta e siamo arrivati in fila quasi indiana. Sarebbe stato commovente!

Percorso gelato, il sole è una bassa, fredda polentina gialla (la poesia bergamasca ...), i concorrenti sono agguerritissimi, il tifo è acceso, vincono come sempre i migliori e questo è tutto. Il vostro commentatore dal campo saluta e rientra nei ranghi.

lunedì 17 gennaio 2011

Ad ali spiegate

Come si fa, in questi giorni tanto nebbiosi, a correre lungo i dolci pendii soleggiati del Trentino e pretendere pure di avere la carica giusta per fare un buon risultato? No, non funziona e non puó funzionare: era troppo bella la giornata a Villa Lagarina, col sole tiepido che finalmente ci lascia correre senza guanti e berretto, un bel percorso che attraversa i filari in doppio binario, la gente che applaude e osserva interessata, e i campioni, quelli veri, che pian piano si mescolano fra la folla mentre le gare di contorno si concludono. E il mio Ibra Jr che corre con me nel giro di prova (e come corre!) e scherza coi miei compagni di corsa in attesa dell'agognato dopo-gara.
Come si fa a tirar fuori la cattiveria in un contesto simile?

Per tutti questi motivi, ma non solo, parto piano dalla prima fila, mi godo la tribunetta e il passaggio sul rettilineo in sabbia, poi la prima delle due salitelle dove decido, senza un preciso motivo, di fare tutti i saliscendi dal binario di destra: e quando inizio a riprendere posizioni scopro che é proprio il binario meno trafficato! Sento scorrere le prime gocce sulla fronte dopo il primo giro e mezzo, e continuo a tenere il mio passo mentre davanti rallentano.
La voglia di correre non cala, non sento nemmeno troppa fatica ma non scatta la voglia di accelerare: il GPS dice che ho tenuto un ritmo costante nei tre giri; quello che non dice é che alla prima discesa nei filari del secondo giro, quella piú lontano dal pubblico, mi metto a scendere a braccia larghe come un pazzo, salvo ricompormi in vista dei fotografi. Non é corretto pretendere l'agonismo in un contesto simile!

Finisco 21.mo/100 in 18:18 (circa 3.42/km), solo 9/20 di categoria: un po' meno del solito, forse, ma non importa. I concorrenti erano validi, giocavano in casa e, ad ogni modo, mi sono divertito fin troppo. La lontananza dalle beghe del Campionato Provinciale fa sempre bene.

Nel post-gara, la Bella sale sul palco e si porta a casa la prima coppa della famiglia: non importa se era l'unica atleta nella categoria, se l'etichetta di carta é appiccicata con l'adesivo, se a malapena contiene un bicchiere di bollicine,  l'invidia é tanta!

Si finisce con i due tiri che faccio con Ibra Jr nel parcheggio, cercando di non tirare pallonate alle assolute che fanno gli ultimi allunghi sullo stesso rettilineo: le gambe stanno bene, quasi non avessi corso, la pubalgia era solo un timore che spero ingiustificato, questa valle mi porta sempre buone sensazioni.
Fosse per me, traslocherei domani.

venerdì 14 gennaio 2011

Correre Vs Runner's

Compro entrambe le riviste da mesi, o meglio: é La Bella che fa girare l'economia e rallegra gli edicolanti al suo passaggio. Urge un bilancio, non solo economico.

Correre é il riferimerento storico per i podisti italiani: seria e a tratti seriosa, un editorialista di lusso non sempre facile da leggere, articoli tecnici e tabelle talvolta incomprensibili ai profani. Il target é, effettivamente, l'atleta evoluto, e gli argomenti trattati spaziano dalla pista alle corse in montagna. Per finire, un gran bel mucchio di fogli di corse fatte e da fare: bello scoprire fra le foto gente che si conosce, bello sognare di poter correre tutte le gare in programma.
Meglio la seconda parte.

Runner's, detta anche Runner's World da chi non teme di mandare in confusione l'edicolante, é piú compatta, leggera in ogni senso ed é indirizzata ai runners piuttosto che ai podisti (la differenza é sottile e generazionale). Molte rubriche sono tradotte dalla versione yankee della rivista e, come capita in un settore dove le cose nuove da dire sono sempre meno, si finisce spesso col ripetersi. Le rare tabelle e gli articoli pseudo-scientifici li trovo piú alla mia portata.
Generalmente, lo trovo piú leggibile del concorrente: di solito salto l'intervista al "runner" del giorno, che mi fa un po' tavolino del barbiere, il resto me lo leggo tutto.

E mi sono tolto anche questo sassolino, ora sono pronto per Villa Lagarina (anche se un certo dolorino mi ricorda la cara vecchia pubalgia di quando ero giovane ...).

Nemmeno alla mezza

Non sono nemmeno arrivato alla mezza, il libro di Murakami mi ha steso ben prima di ogni prevedibile crisi del 35.mo Km: troppo meditabondo, poco ritmo e un certo qual senso di banalitá in sottofondo. Non me ne vogliano i fans incalliti.
Con gli autori orientali non ho fortuna, da Banana in avanti: mi sa che rinuncio e resto qui tra le mie cose.

Conosco i miei limiti.

PS: La Bella, che ha gusti ben piú raffinati dei miei, ha ceduto ancor prima.

venerdì 7 gennaio 2011

Bedizzole un anno dopo

Prima corsa del 2011, il classico cross della Befana che ripeto per la terza volta, con un percorso ogni volta diverso:
  1. 6 gennaio 2009: 45.mo/109 (cat.: 18/43) in 23.54. Percorso di 5.93 km (4.02/km)
  2. 6 gennaio 2010: 50.mo/190 (cat.: 17/82) in 26.32. Percorso di 6.7 km (3.56/km)
  3. 6 gennaio 2011: 27.mo/158 (cat.: 8/47) in 22.24: Percorso di 6.08 km (3.42/km)

Non piove e non nevica, queste le novità di oggi: il freddo umido si fa invece sentire parecchio, quindi mi gioco la manica lunga ma traspirante. Il terreno non è ghiacciato come lo scorso anno, quando persino lo stare in piedi era un problema: forse si riuscirà persino a correre, se le gambe lo permetteranno. E pure il campo di mais sembra in condizioni migliori: le stoppie sono schiacciate per terra e il sentiero è bello largo, non le solite due strisce di terra battuta che rendono rischiosi ed avventurosi i sorpassi.

Dopo un mini riscaldamento con annesso tifo per i compagni over-45 (con la sorpresa di vedere due dei miei fari passati di categoria!), montiamo le chiodate e si parte. Il plurale è d'obbligo: sono venuto assieme al Compagno G. e con lui e su di lui dovrò fare la gara.

Parto piano e intruppato per il giro di lancio (500 m nel prato), poi via per il giro corto (e inizio a riprendere qualcuno) e si finisce con due giri lunghi: al primo dei due sento le gambe fiacche fiacche, quasi mi viene di restare nel gruppo mentre vedo G. galopparmi 100 m davanti ad ampie falcate. Poi, chissà come, mi rimetto a spingere e riprendo i sorpassi, specie lungo le salitelle. Al'ultimo giro, G. mi è davanti di poco, ma riprendo veramente vigore non appena vedo, poco davanti a me (e dov'era rimasto fino ad allora?), il TM che mi aveva stracciato in volata il mese scorso. Gli prendo la ruota e assieme passiamo un paio di disperati, ma stavolta non aspetto il rush finale e lo saluto sull'ultima salita prima della curva a gomito che porta all'arrivo. Un ultimo sorpassino dovuto ai 75m, che il Mister mi taglia i viveri se non passo abbastanza canottine verdi ;) quindi taglio battendo il palmo sulla schiena di G.: non vedo l'ora che arrivi il mio turno di nascondermi.

Errata corrige: ora che finalmente vedo la classifica ufficiale, capisco che il TM mi é rimasto davanti anche stavolta, la memoria é fallace, la fantasia vola. Devo cercare di stanarlo prima, non posso aspettare sempre l'ultimo giro. Obiettivo 2011: cercare di guardarsi in giro mentre si corre. Le stringhe rimangono allacciate anche se non le osservo di continuo.

sabato 1 gennaio 2011

Conversione a U

L'ultima del 2010, in colpevole ritardo (PS: Buon Anno, Buone Corse e Buona Fortuna a tutti).

Siamo al parchetto con il giro delle cunette da superare in bici e le porticine per i malati di pallonismo. L'erba è impalcicciata, come dice la signora Silvana: il terreno è ancora indurito dal gelo ma lo strato superficiale inizia a trasformarsi in quella bella fanghiglia con cui nutriamo la lavatrice di casa.
Io ho già dato in mattinata, quindi faccio il cagnolino da compagnia alternandomi fra l'altalena di Lei e la porticina di Lui. Poi arriva la Silvana: evidentemente per queste persone speciali siamo come il miele per le mosche, ci sciamano tutte attorno.
Prima mi chiede di strappare un'immagine di J.C. da un annuncio funebre (e fortuna che non c'era nessuno in giro), che ne fa collezione. Poi mi rivela che, osservandomi per bene, gli somiglio pure, capelli corti a parte. Quindi, dopo aver incassato il mio no alla domanda ma lei è credente, prima si complimenta con me per il mio ottimo italiano (!!), poi mi promette che si ricorderà di me nelle sue preghiere.

Questo è l'anno della svolta. O si va o si torna.

Per lo strudel, ascolta qui.