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lunedì 17 gennaio 2011

Ad ali spiegate

Come si fa, in questi giorni tanto nebbiosi, a correre lungo i dolci pendii soleggiati del Trentino e pretendere pure di avere la carica giusta per fare un buon risultato? No, non funziona e non puó funzionare: era troppo bella la giornata a Villa Lagarina, col sole tiepido che finalmente ci lascia correre senza guanti e berretto, un bel percorso che attraversa i filari in doppio binario, la gente che applaude e osserva interessata, e i campioni, quelli veri, che pian piano si mescolano fra la folla mentre le gare di contorno si concludono. E il mio Ibra Jr che corre con me nel giro di prova (e come corre!) e scherza coi miei compagni di corsa in attesa dell'agognato dopo-gara.
Come si fa a tirar fuori la cattiveria in un contesto simile?

Per tutti questi motivi, ma non solo, parto piano dalla prima fila, mi godo la tribunetta e il passaggio sul rettilineo in sabbia, poi la prima delle due salitelle dove decido, senza un preciso motivo, di fare tutti i saliscendi dal binario di destra: e quando inizio a riprendere posizioni scopro che é proprio il binario meno trafficato! Sento scorrere le prime gocce sulla fronte dopo il primo giro e mezzo, e continuo a tenere il mio passo mentre davanti rallentano.
La voglia di correre non cala, non sento nemmeno troppa fatica ma non scatta la voglia di accelerare: il GPS dice che ho tenuto un ritmo costante nei tre giri; quello che non dice é che alla prima discesa nei filari del secondo giro, quella piú lontano dal pubblico, mi metto a scendere a braccia larghe come un pazzo, salvo ricompormi in vista dei fotografi. Non é corretto pretendere l'agonismo in un contesto simile!

Finisco 21.mo/100 in 18:18 (circa 3.42/km), solo 9/20 di categoria: un po' meno del solito, forse, ma non importa. I concorrenti erano validi, giocavano in casa e, ad ogni modo, mi sono divertito fin troppo. La lontananza dalle beghe del Campionato Provinciale fa sempre bene.

Nel post-gara, la Bella sale sul palco e si porta a casa la prima coppa della famiglia: non importa se era l'unica atleta nella categoria, se l'etichetta di carta é appiccicata con l'adesivo, se a malapena contiene un bicchiere di bollicine,  l'invidia é tanta!

Si finisce con i due tiri che faccio con Ibra Jr nel parcheggio, cercando di non tirare pallonate alle assolute che fanno gli ultimi allunghi sullo stesso rettilineo: le gambe stanno bene, quasi non avessi corso, la pubalgia era solo un timore che spero ingiustificato, questa valle mi porta sempre buone sensazioni.
Fosse per me, traslocherei domani.

1 commento:

nicolap ha detto...

quasi tutti traslocherebbero nel paese senza tasse