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lunedì 31 ottobre 2011

Bottiglia mezza piena

Ovvero, la mia terza volta a Carpenedolo:
  • 9 Novembre 2008: 1:28:56, 180.mo/485 (Cat.: 39/75)
  • 7 Nov 2010: 1.18.31, 62.mo/882 (Cat. 12/159)
  • 30 Ottobre 2011: 1.18.12, 65.mo/816 (Cat. 11/151)
Una ventina di secondi rosicchiati al PB, ci sarebbe di che esserne felici, ma non é da me...

Foto da podisti,net

Parto inscatolato, come sempre: non troppo indietro ma, grazie ai soliti Top che si attardano nel riscaldamento, decisamente piú compresso e accaldato del solito.
Tempo millecinquecento metri ed ho adocchiato i due che a Bedizzole mi hanno staccato al 18.mo, vittima di crisi da svogliatezza. Stavolta mi metto al traino: 10'31" ai 3000, 17'43" ai 5000, 36'03" ai 10K, tutto secondo i piani poi, alla curva a gomito che immette nel centro di Montichiari, non cambio il passo e perdo il treno. Resto solo per un paio di Km, con il tarlo che comincia a rosicchiare, e mi lascio raggiungere dal gruppetto che sta portando la Ricotta al traguardo. Mi unisco a loro e continuo a sbirciare l'orologio, pessimo segno.

La colonna infame
Dopo il transito dell'ora (circa 16.4K, una proiezione sull'ora diciassette e rotti), mi rimetto in testa al gruppetto, con la prima delle donne che ansima alle mie spalle, ma dura poco.
Poco prima del 19.mo mi faccio bruscamente da parte e rallento, senza fermarmi. Il tarlo, silenziosamente, gioisce. Tra pensieri cupi tiro a campare fino all'arrivo, perdendo una trentina di secondi dal resto del gruppetto.

Questo 77 sta diventando un'ossessione.

giovedì 27 ottobre 2011

Cambiamenti climatici

Gola quasi rientrata nella norma: la voce va e viene e nessuno se ne lamenta.
Naso piuttosto chiuso, smottamenti giallastri fuoriescono improvvisi e travolgono Kleenex innocenti.
Il piede corre invece spedito, in queste fresche giornate. Fin troppo.


Speriamo di non finire nella lista delle vittime. A Messer Cemento Selvaggio abbiamo giá pagato dazio.

Wake Me Up When September Ends

sabato 22 ottobre 2011

In balia del 20

In attesa dei botti finali, pausa lunga e sei andirivieni sulla ciclabile che costeggia il fiume. Il posto che piú somigli a una pista che io conosca. Senza per fortuna esserlo.
3.26, 3.25, 3.26, 3.29, 3.28 e 3.24 al kilo, stando al satellitare che monto al polso.
Speravo di sfondarlo, il 20, ma non era cosa: il vento soffiava sempre contro, nonostante invertissi il senso di marcia ad ogni giro. Bizzarrie del meteo.
Bizzarro pure che ne esca poco stanco. Lazzaro, potevi fare di meglio.

martedì 18 ottobre 2011

A caccia

Per una volta si corre vicino casa, tanto che sto piú tempo in coda alle iscrizioni che in auto. La Corri Boschi offre un percorso ondulato e gradevole, un saliscendi per i vigneti accompagnato dagli scoppiettii dei cacciatori. Ricalca in parte il percorso della 10 miglia, con la lunga discesa finale oggi affrontata in senso opposto.

Sono mesi che non corro una gara corta e veloce, la convinzione é pochina. Nessun problema, se c'é la compagnia giusta, ma bisogna cercarsela, soprattutto se all'avvio ci si lascia imbottigliare ed é tutto un correre in recupero, che é poi la tattica che preferisco, l'unica che conosco. Risalgo la china metro dopo metro, controllo chi mi precede, annuso l'aria e proseguo finché non ho a tiro le prede giuste.

La prima é uno gnaro dei nostri "rivali" verdolini, uno di quelli che ogni tanto saluta, un passo non dissimile dal mio. Ci si ritrova verso il quarto, e, dopo la dura rampa che segue, si stabilisce di provarci insieme. Una buona compagnia.
La seconda é avanti di poco, un compagno di squadra partito troppo allegro: lo recuperiamo verso il settimo e lo invito a tenere il passo. E poi si arriva insieme, recuperando per strada un altro "avversario". Il gnaro sprinta ma io non ci provo, non voglio rischiare nella discesa che porta al traguardo. Inoltre, da come mi passa capisco che non ci sarebbe stata storia.

Pum pum. Classifiche non disponibili.


mercoledì 12 ottobre 2011

Tarli

Di nuovo verso il Garda, dove lo scorso anno avevo iniziato la discesa sotto gli 80'. Con meno km nelle gambe stavolta, qualche paranoia nella testa e una bella giornata in pista appena dietro le spalle. Fa freschino, noi freddolosi ci adeguiamo, alla faccia di quelli che corrono a torso nudo all'Arena.

Su questo percorso strano, molto ondulato (+250m il dislivello), esposto al vento ma, paradossalmente, molto veloce, non si conta la gente che a fine gara si stupisce di aver appena stabilito il PB. Sará la discesa, che regolarmente segue la salita, sará la competizione sempre agguerrita, saranno i fin troppo numerosi premi distribuiti, saranno le majorettes. Chi lo sa, cose che succedono.

Resto nel gruppetto buono stavolta, niente Tiramolla. Mi subisco le folate di vento contrario ma ho un paio di riferimenti validi in gruppo. E poi li perdo, restano indietro dopo il decimo, quando ancora c'é da salire. Mi seguono in due, e poco avanti c'é un amico dei frison: se lo vedo cosí vicino deve avere qualche problema, come mi confessa appena lo passiamo. E' allora che la vocina, che da qualche minuto mi girava dentro, si fa piú insistente: vedo uno sterrato incrociarsi alla strada e immagino come sarebbe abbandonare il percorso e mettersi a girarci per i fatti miei. Resisto alla tentazione, ma il tarlo non s'arrende: cedo di schianto, senza ragione e con le gambe che ancora scalpitano, negli ultimi tre in semi-discesa. Per fortuna mi ripassa il frison e, nascosto dietro di lui, raggiungo la linea bianca.

Non ho voglia.

  • 10 ottobre 2010: 1.19.20 (uff), 54/540 (Cat. 8/90)
  • 9 ottobre 2011: 1.19.15 (uff.), 39.mo/538 (Cat. 9/86)

Pare che i castagni siano malati per via del tarlo cinese. Due le soluzioni sentite dal barbiere: la prima, importare le api cinesi, ma poi che ce ne facciamo del loro miele in agrodolce? La seconda, far salire sui castagni i cinesi stessi, pure loro famosi insettivori. Vedremo, l'invasione inizia dal basso.

giovedì 6 ottobre 2011

Il nobile gambalunga

Giornata in cui ci metto del mio ad abbattere il PIL, come se gli servisse una mano, e come se il PIL servisse poi a quantificare il nostro livello di felicitá.

Mattinata a far felice la mamma: i nobili boleti li lascio nelle sue abili mani, e mi porto a casa lasagne e biscottini e uova appena uscite dal vero culo di veri pennuti ingordi di vero cibo.

Alle 13, appuntamento con Nic, stavolta senza possibilitá di errori: il Corrigiuriati é esperienza nuova per me, ci metto sopra la parola fatto ma anche l'aggettivo bello. Girarci attorno assieme all'amico gambalunga é una specie di onore, ti senti addosso gli sguardi di tutti, mi sento fin troppo attenzionato.

Il nostro piano iniziale fallisce sin dai primi passi:  se al 2000 uno sta morendo si prende in carico di tirare l'altro, invece io mi aggrego subito a Cristiano e Nic perde il treno dopo cento metri. Vorrei aspettarti ma non posso, devo salvare l'annata balorda. Cerco di non infastidire troppo il mio gentile capotreno, mi levo dalla mente l'idea di provare a passarlo, che mi solletica a due giri dalla fine e, nonostante una fastidiosa afa di giornata, chiudo in 9.55.76 manuale (ma arrotondiamo a 9.56). Gli improvvisati giudici di gara saranno delusi: al quarto passaggio avevano azzardato un quello lí lo ciula, ma non mi sembrava carino provarci.

Ci provo invece con gambalunga, dedito ai 400 dopo la delusione dei 3000: monta le chiodate, per l'occasione, e gli rimango in scia giusto il tempo di ammirarne la falcata, cosí diversa dalla mia che invece sbuffo e mulino le gambe a piú non posso: una vera metamorfosi, tanto di cappello.

Poi odio le gare, mi sento male, non trovo giusto fare le gare.

sabato 1 ottobre 2011

Rincorrendo la fiducia

Mattinata fresca, ora che finalmente l'autunno ci sta provando, ed é solo l'inizio. Cacciatori sparuti e sparanti passeggiano tra i miei filari, i cani che annusano l'erba fresca di rugiada. Scelgo la corsia quasi-esterna, non quella che dá sullo sterrato, che é troppo sconnessa, ma quella giusto a fianco: siccome i filari sono di lunghezza variabile, ogni tanto sbuco fuori allo scoperto. Se proprio mi devono sparare addosso, beh, devono veramente farlo apposta. Cose che capitano, ad ogni modo.

15 tirate da 200 circa su terreno in leggera salita, fondo duro ed erba di circa 10 cm, in parte appiattita dal pasaggio dei mezzi agricoli, resa un po' scivolosa dalla rugiada. Tre serie da 5 per ritrovare la fiducia, che ultimamente la regalano un po' a tutti, a destra e oltre. In bella, insperata progressione, chiudo la 1.a a 3,20/km di media, la 2.a a 3,14/km e l'ultima a 3,08/km. Ultimo 200 in 36"2 (ma il GPS dice 210m).

Baldanzoso ma ancora lontano da casa, rientro cercando un chilometro intero, ma mi fermo a 900 di fronte alla vista della rampa finale. Ne viene un altro 3,22/km.
Fiducia per un voto di scarto, scrutinio segreto. Attendiamo l'esito della Commissione 3000 (che poi non sono che 7 giretti e mezzo di pista).