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martedì 30 agosto 2011

Arretrati

12 agosto-Luna piena con vista lago
Fortissimamente voluta, organizzata e preparata con la Bella e l'amico Micio, sulla falsariga di quelle dei Fo di Pe: é andata benissimo, eravamo in pochi e la luna ha fatto il suo dovere. L'anno prossimo si ripete.

13-26 agosto, Val Badia
Quinto anno nello stesso paradiso: a descrivere queste verdi valli si rischia di sconfinare nel melenso, i luoghi dove persino le marmotte decorano di fiori le loro tane vanno trattati con freddezza. Sottile é il confine fra la poesia e il melodramma, evitiamo di sconfinare.

Dico solo: 130 km di passeggiate con zaino in spalla e famiglia a carico e oltre 90 di corsa, nel tempo rubato al sonno, ai pasti o al termine delle gite.

Sole a non finire. Funghi in quantitá (modica e per uso personale).

All'anno prossimo. Ed ora, rientriamo nei ranghi.


28 agosto, Gli Elfi
La curiositá di provare il percorso mi tira giú dal letto, dopo le 8-ore-8 di coda sull'autobrennero (maledetti crucchi, che ci venite a fare al mare a settembre?). Arrivo in canotta e pare che sono l'unico a non temere il fresco della mattinata, finalmente.

Corro in perfetto anonimato, devo staccare la spina e far pace con la corsa in quanto tale. Scarpacce nuove per l'occasione (vedi sotto): pesanti ma comode.

Gambe dure sin dal via, in leggera discesa, poi va meglio nel tratto in salita, asfaltato e ripido. Guadagno posizioni con facilitá, quasi senza volerlo. Alla Madonna del Giogo si scende per i boschi: pronti via e sono giá con le mani a terra, la discesa lungo lo stretto sentiero coperto di rocce e radici non fa per me. Rallento e faccio spazio.

Nel finale, indicato un po' grossolanamente dagli elfi burloni (le frecce vanno ora tutte in senso contrario alla marcia), incontro 3 dei primi che rientrano dopo aver sbagliato percorso: lascio passare pure loro.
Esco sano dal bosco e faccio una volatina nel tratto finale asfaltato. Alle 10.30 sono a casa, ci voleva.

Scarpe nuove
Ammetto, le ho prese di fretta perché ne avevo bisogno e il requisito principale per me doveva essere quello della morbidezza del plantare, per evitare il riacutizzarsi dell'infiammazione al ditino. Ottima calzata, buon ammortizzamento, bel design, ma ... la suola troppo spessa mi ha fatto piú volte inciampare contro ostacoli affioranti che pensavo di avere giá superato; il grip della suola, ondulata ma liscia, é da incubo su tratti di roccia liscia o su terreno fangoso; infine, il tacco risulta eccessivamente arrotondato verso l'esterno della scarpa, portando il tallone a rovesciarsi verso valle mentre si percorre un sentiero su suolo in pendenza (in pratica, impossibile correre fuori sentiero).

A conti fatti, un acquisto quasi sbagliato. Da riprovare.

mercoledì 10 agosto 2011

Patapumfete

Non ricordo cosa ho sognato, ma in quei due minuti ho veramente dormito di gusto.

Quando ho aperto gli occhi, volti curiosi davanti a me, un sacco di domande e un tipo mai visto prima che mi tiene i piedi sollevati. Gli occhiali caduti distanti, chissá come. Troppa grazia, lasciatemi andare! Ma il tizio gentile in divisa blu, begli stemmini rossocrociati (un team concorrente? l'ho giá vista in altre corse ...), insiste e mi fa fare un giretto, con ingresso da prima classe, fra altri tizi gentili in camice verde: pressione bassa, battito scarso, ecg nella norma, una flebo di merenda e infine il meritato codice verde.

Mentre pasteggio a spese della comunitá, ripenso alle parole dell'ortopedico, un coetaneo che sostiene che il nostro timore per aghi e punture sia generazionale, tipico di chi ha vissuto gli anni della penicilina e di certi antisettici, tanto spesso usati quanto irritanti. Dopo l'infiltrazione -é dolorosa, ti avverto- si congratula per il mio coraggio -hai resistito bene. Stavo giá sudando freddo: cento metri dopo, la mia corsa finisce contro il vetro della porta girevole.

Proprio vero, in certi posti si entra ma non si sa mai quando se ne esce.

martedì 2 agosto 2011

Cose che danno da pensare

Che la bella e faticosa corsa di mercoledì, e il faticoso e produttivo giro a funghi di sabato non erano l'ideale prima di Adrara.
Che, nonostante tutto, rifarei sia l'uno che l'altro.
Che camminare in salita a passo lungo vale quasi quanto correre, se sono arrivato tra i primi.
Che le A3 mi stanno venendo a noia, e non sono nemmeno l'ideale per i sentieri di questa stagione scivolosa.
Che lo scorso anno avevo corso l'ultimo K in recupero, senza l'umiliazione di essere passato in scioltezza da un compagno di squadra.
Che anche stavolta ci rimetto una ventina di secondi, nell'eterno confronto con me stesso.
Che il vincitore lo fa per lavoro, ma non ci sono ferie o malattie.
Che le premiazioni alle 14 sono ahimè pretenziose, quando alle 11 si era già tutti in attesa.
Che alle 14 noi stavamo a casa, e poco dopo sul fiume a guardare pescare.
Che 17K di coda in A4 sono troppi, ma gli impegni sono impegni.
Che il primo impegno lo perdo perchè mi smarrisco nelle deviazioni per la Valassina. E addio friselle.
Che il secondo impegno lo perdo perchè Piazza Caduti sul Lavoro a Milano non è Via Caduti sul Lavoro a Sesto, e la tecnologia bisogna saperla usare, prima di venirne usati. E addio Mister P.

Forse è il caso di lasciar riposare le scarpette. Forse è anche il caso di guardarsi attorno.
  • 19 luglio 2009: 37.mo su 84, in 1:03:37
  • 25 luglio 2010: terzo su 38, in 59:08
  • 31 luglio 2011: quarto su 44, in 59:26