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sabato 31 dicembre 2011

Un buon 30

Un buon 30 per chiudere l'anno in solitaria bellezza, freddo sulle guance barbute e strade deserte, un paio di compagni di squadra incrociati per caso, gabbiani svolazzanti e rumorosi, bel cielo che albeggia. Le colline, le vigne, gli sterrati che mi faranno compagnia per chissà quanto. E poi a casa a finire i preparativi.

Alla prossima, in crescendo. Di chilometri e non solo.

PS: ma Ferrara com'è? Non la città, chiaro...

mercoledì 28 dicembre 2011

I numeri dell'anno

Una sintesi dell'anno che si va chiudendo. Con i migliori auguri.

L'attempato agonista ha partecipato a 30 corse, di cui:
  • 10 mezze (migliore: 1.17.32, peggiore: 1.22.51)
  • 2 in pista
  • 5 non competitive
  • 5 cross
  • 5 in montagna
  • 3 varie su strada
10 e lode alla mezza di Caldaro, alla Sarnico/Lovere e alle Non Competitive (dove forse ci metto anche il cuore ed escono i miei post preferiti: 1, 2, 3, 4 e 5). 10 anche al Corrigiuriati, per il suo spirito gioviale, e alla gara degli Alpini, per l'atmosfera e per aver tenuto duro.
Sempre piú scarso l'interesse verso il Campionato Provinciale a Squadre, e mi perdoni chi ci mette l'anima.

Il bottino parla di svariate premiazioni di categoria, spesso come ultimo dei premiati, un terzo posto a squadre agli Europei di Cross, un terzo ai Provinciali di Maratonina. Cibo per il corpo, abbigliamento per i parenti, gloria immeritata che lascia il tempo che trova.

In tutto, 230 uscite di corse e allenamenti, per un totale di 2600K.

Nei periodi buii, l'atleta ha improvvisato 13 uscite in bici (287K).

Soprattutto, con l'allegra famigliola si é divertito in 28 escursioni su monti e sentieri, per altri 200 e rotti chilometri. Questi bambini, che la domenica non vanno a messa e non conoscono le gioie dell'oratorio, stanno crescendo troppo bene. Li invidio.

E ora, la fase due, per soddisfare la crescita ambiziosa o per accompagnare la descrescita felice.

venerdì 16 dicembre 2011

L'otto sott'acqua

Quasi placata la nausea agonistica mentre torna qualche sospetto sullo stato di salute. Peccato, perché intanto si continuerebbe ad andare abbastanza forte.

Domenica la ripresa, con la Bella lungo le cartoline della S/L. Un ciclista in vena di complimenti mi conferma che "guarda quello che andare!": sono in cima al lungo tratto in leggera salita, vero, ma ho lasciato la Bella solo da un chilometrino. Confidavo nella loro gratuita adulazione per riaccendere i fuochi.

Preso da non so quale idea, mercoledí mi dedico al gioco dell'otto: per mille, sotto una bella pioggerella.
Tempi buoni, corsa facile (spero che l'espressione non abbia il copyright), falcata corta e rapida, aiutata dal pantalone lungo, attillatissimo e molto elastico(*). Che sia il caso di chiedere a Santa un ricambio?
Il primo in 3.30. Il peggiore in 3.33, per via di un maldestro spegnimento finale. L'ultimo in 3.23, con curva a gomito agli 800 e possibile frontale con mezzo pesante carico di torba evitato con un balzo in pozzanghera. Altro che cross.

Le vigne sono spoglie. Come direbbe il poeta, il treno passa ma non fa piú fermate neanche per pisciare. Ce la portiamo a casa.

(*) Sará un caso, certo, ma ho la sensazione che quando devo attraversare, le auto che si fermano sono quasi sempre guidate da donne. Il fascino dell'abbigliamento tecnico.