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lunedì 19 settembre 2011

Fantasmi sul Lago


Finisce l'Estate e, dopo una nottata che Zeus passa giocando a bowling sul tetto di casa, io e la Bella ci dirigiamo sul Lago sperando che l'acqua risparmi il nostro ritorno alla Non Competitiva. Inutile non farsi assalire dai ricordi e, in questo percorso fra castelli e torrioni, qualche fantasma ritorna a farsi vivo.

Nel primo castello, splendidamente attorniato dai canneti del Cherio, il matrimonio della cugina B: sfarzoso senza essere volgare, lei bellissima, io annoiato. Si sono lasciati da anni, precursori di questi tempi frettolosi.

Il percorso è bellissimo, peccato siamo partiti tardi: incontriamo qualcuno che già torna indietro dal primo giro attorno a Monasterolo, io e Bella ce la prendiamo comoda.

Decidiamo di correre insieme fino al bivio che separerà il percorso lungo (23) da quello medio (14): le ragioni del cuore ci tengono uniti in questo piccolo borgo dove 11 anni fa ci siamo chiusi reciprocamente in gabbia. Sadici.


I ristori sono ben posizionati e riforniti: siamo ben lontani dal migliaio di partecipanti preventivati, ma chi c'è se la gode davvero.
Non lontano dal municipio dove avvenne il fattaccio, l'ex casa dell'allora Sindaco, un amico d'infanzia gentilmente prestatosi al gioco. Separato anche lui, per non parlare dell'allora segretario comunale che certificò l'atto: per lui, una prece.

Il cielo è sempre scuro mentre si rientra a Casazza, e questo non fa che aumentare il fascino del percorso. Dopo il secondo ristoro, saluto e bacio: ingrano la marcia, stacco il freno a mano e mi butto verso la salita a Gaverina. Non conosco la strada, una stretta fascia di cemento che, in pochi ripidi tornanti mi porta al ristoro del 12.mo senza avere incontrato anima viva.

Da lì si procede spesso su sterrati, col cielo sempre più plumbeo: un frontalino farebbe comodo, per illuminare i tratti nel bosco. Procedo gagliardo lungo i tratti in discesa, ma la salita è sempre dietro l'angolo.
Al 15.mo, la ciliegina: un bel tratto di salita al 20% prima di reimmettersi nel bosco. Senza pietà!

Finalmente incontro una coppia di corridori, poi altri 3, mentre mi avvicino al castello di Bianzano. Altro ristoro, un bicchierino per non offendere nessuno, poi due foto al castello, dove quella notte scattammo quattro foto di nascosto, lontano dallo sguardo avido dei custodi. Prosit!

Infine, dopo altri kilometri lungo ripidi e scivolosi sterrati, arriva l'amato asfalto, e me lo godo trovando il cambio di passo fino al gonfiabile dell'arrivo. Dopo la doccia e il ritiro del gustoso pacco gara, l'acqua scende a secchiate, deliziosamente puntuale.



Stagione di pre-campionato e il piccolo Platini, tocco delicato e modi da damerino, continuamente cincischiando con il bordo della maglietta, esordisce con la nuova squadra: una delizia intuirne le gesta, una sofferenza vederlo correre senza cambio di passo. Somiglia a qualcuno, il tipico campione da giardino.

2 commenti:

nicolap ha detto...

amato asfalto eh
per il cambio di passo prego rivolgersi in pista

Daniele ha detto...

conosci una pista che passi per un bosco, costeggi un lago e sia lunga non meno di un paio di km? :)