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martedì 17 maggio 2011

Tintinnio di metallo, scricchiolii di ossa

Breve racconto di un bel weekend al fresco su al Nord, lá dove le autostrade sono minacciate dall'avanzare delle foreste: una barbarie senza fine!

Sabato 14 il primo round: un po' a sorpresa, ci iscrivono alla corsa di cross a staffetta. Non possiamo dire di no, ne va dell'Onore della Patria, ultimamente un po' trascurato per non dir di peggio.
La Bella si butta nella mischia con le due colleghe di squadra, F40 e F50: per meriti e per assenza di avversarie, é bronzo. Brave!
Io parto con gli amici Marco (fresco bronzo a squadre nella 10K, il giorno prima) e Gianni: mi prendo il primo giro, un peso non da poco rispetto ai valori messi in campo. Sono solo 4K, e tutti partono a razzo per il largo sentiero tracciato nel bel prato erboso. Fra il tifo scatenato di amici e familiari, penso di tenere lo svizzero che poi mi scappa via: é un niente che poi si allarga a macchia d'olio, il vento mi spinge indietro e soffro fino alla fine chiudendo nono in 13'10". L'allenamento é quello che é, sono molto deluso ma le pacche sulle spalle degli altri azzzurri e dei tecnici Fidal mi rinfrancano.
Gianni parte per i suoi 4K in solitaria, con poche speranze di recupero e molta voglia di risparmiarsi per il giorno dopo: ma Marco ha rimosso la parola risparmio dal vocabolario, tempo 200m ed ha ripreso il primo, e poi é un susseguirsi di sorpassi. Chiudiamo sesti, Marco finisce in 13'09" con un centinaio di metri piú di me e, dopo qualche minuto di suspence, siamo terzi di categoria. Anche quest'anno la stagione é salva. Chiedo scusa e poi via sul podio.

Domenica 15 il round finale, con la mezza di fine stagione, la quinta da inizio anno.
Prima di cambiarmi, incerto sul da farsi, mostro il ditone del piede al medico: "ematoma", "torsione del dito" e poi me lo lega all'alluce e mi piazza sotto un Compeed per aumentare la tenuta. Dice che posso partire e gli credo.
Inizio trotterellando come un leprotto nell'ampio parcheggio di Thionville: il clima é fresco e puó succedere di tutto. Infatti, sará una via crucis.
Al 7.mo mi fermo di botto: sto correndo col piede tutto di traverso, per evitare l'impatto del ditone a terra, ed ogni passo mi rimbomba nella testolina. Mollo il colpo, lascio andare Gianni e  mi fermo.Mi passano in molti, aspetto una canotta amica che finalmente arriva di lí a qualche minuto: é quella della milanese Donatella, che accompagno e proteggo dal vento fino al 14.mo, seconda tappa del giorno (ma lei sara' seconda di categoria, brava!). Un altro minutino ed arriva un gruppetto con 3 canotte azzurre. Mi aggrego, mi faccio sotto, poi mi fermo di nuovo. Due azzurri si erano staccati e mi riprendono, li aggancio per il finale ma sono cotti piú dui me. Il tira e molla finisce al 18.mo, quando decido di portare la croce fino alla fine: il vento é maligno ma sono in gruppo e chiudo in 1.22.56, il peggior tempo dell'anno, nella giornata migliore.
Gianni e Marco sono secondi di categoria, la Bella pure (e ora dovro' chiamarla la Brava?), io zoppico fino all'aereo.

Bello comunque. La divisa merita sempre qualche goccia di sudore.

Ora sentiamo che mi dicono, ma un po' di riposo non me lo leva nessuno.

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