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martedì 16 febbraio 2010

10 volte vice

A Gussago, mentre l'ennesimo scandalo imperversa nel mondo vero, nel nostro piccolo mondo di scarpette e canottiere ci giochiamo la seconda prova della campestre provinciale, valida pure per il titolo individuale.

Quasi 6km di corsa nel prato, attorno a quello che una volta era un piccolo ippodromo, con annessa pista in sabbia da attraversare un paio di volte e numerose curve a tornante che spezzano il ritmo e costringono, causa scivolositá del terreno, a ripartire quasi da zero.

Parto piano, come mi dice sempre la mamma: sono nelle prime file ma lascio che i velociraptor mi passino, lo sprint iniziale non é nelle mie corde, lo sappiamo. Non appena la pista si apre in uno dei suoi pochi e brevi rettilinei, inizio la lenta rincorsa. Chiudo il primo giro in 3.52/km, senza grossi affanni, quindi continuo a superare altri corridori e mi sembra di andare meglio, ma il secondo lo chiudo allo stesso ritmo: evidentemente il terreno sta diventando sempre piú fangoso e scivoloso e la corsa rende meno
All'ultimo giro, quando oramai ho passato gli altri della mia squadra, punto un paio di ragazzotti del BS Marathon, due che nella stagione delle mezze potró vedere solo col binocolo: piano piano, passo il primo in curva, quindi mi accodo al secondo nel lungo tratto stretto e fangoso dove sarebbe impossibile provare un sorpasso e, ad un duecento metri dall'arrivo, con i miei a tifare a bordo pista e sotto lo sguardo del grande Gianni Poli, lo passo senza grossi problemi; giá che ci sono, aggiungo alla lista anche quello davanti a me, che sta tirando i remi in barca, chiudendo la volata ben prima del traguardo (loro non accennano a reagire, quindi mi guardo bene dall'accelerare inutilmente).
Un pizzico di delusione per il giro finale, chiuso in 3.56/km: il fango ha evidentemente giocato la sua parte, mi consola il fatto che nemmeno gli altri riuscivano ad andare piú veloce.

Alla fine mi piazzo 38.mo della serie ed 11.mo di categoria, che vuol dire 10 volte vice campione provinciale di cross, da raccontare ai nipoti quando sará il momento! E, cosa piú importante per me, il tempo migliore fra tutti quelli della squadra (ovviamente, perché mancavano i grandi nomi)

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