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mercoledì 12 marzo 2014

La prima regola

La prima regola del Turista è la Pazienza.

Pazienza se il tempo era un poco freschino, almeno rispetto alle medie romane.
Pazienza se l'Under 80 non è uscito nemmeno ad Ostia, e forse chissà quando.
Pazienza se nel b&b la colazione si faceva al baretto dei cinesi.
Pazienza se ogni tanto qualche ristoratore puntava a fregare il turista.
Pazienza se la Grande Bellezza l'avevamo appena vista di persona.

La sola cosa che conta: io, loro la nonna e i maritozzi.


lunedì 17 febbraio 2014

Ognuno ha i suoi tempi

La mia piccola sta ancora sulla tazza, che è già ora del pulmino. Spicciati faccio io, prima di conoscere la Verità. Che è, ovviamente: "ognuno ha i suoi tempi".

A Verona ci provo, mi sento bene e non mi spiace la ressa dei seimila, e saluto questo e quello e vedo il Meucci e lo Yassine, e un sacco di ciapèt come non se ne vedono spesso da noi tapascioni.

L'amico rivale A. lo vedo solo alla partenza, lui prepara Milano ma sul serio, non ha ancora i lunghi nelle gambe, finge con falsa modestia. Mi darà quattro minuti anche oggi.
Il compagno di squadra S. lo inseguo dalla partenza e lo raggiungo verso il quinto, giusto il tempo di salutarlo ed accorgermi che i suoi tre e trentacinque sono troppo per me. Tre minuti e mezzo all'arrivo.
Il compaesano M., passo e calzature da montanaro, lo sorpasso facile nei primi quattromila, poi capita che al tredici mi stanco e recito la sceneggiata di quello che si ferma ad ammirare il plotone.

Ne passano a decine, mentre scaracchio su un kleenex, poi riprendo piano, giro attorno all'Adige maestoso, mi fermo a gustarmi un gatorade e mi faccio passare anche dai palloncini dell'oraeventi.
Quando mi raggiunge M., una fiammata di orgoglio mi fa rimettere al suo passo non certo irresistibile. Si resta in gruppo, un po' di carattere e un pizzico di vergogna e si attraversa l'Arena in ordine sparso.

Non so che altro dire.


martedì 31 dicembre 2013

La numerosità dei fatti

Oramai sono un ometto, mi toccherebbe pure di correre le gare di contorno con i nonnini, che onore! Ma l'orgoglio, dove lo lasciamo? Non mi sento pronto ...

2011: 232 uscite, per 2,658.80 km (31 gare)
2012: 251 uscite, per 3,219.34 km (26 gare)
2013: 257 uscite, per 3,224.75 km (20 gare, di cui 7 NC)

Grazie al rush finale di questi ultimi giorni, molto sciali e familiari, abbiamo superato la soglia del 2012. Di poco, e senza farci nemmeno caso, cose che capitano.

Brutto anno quest'ultimo, se guardiamo ai risultati: il confronto con l'annata precedente dice solo che sto invecchiando. Ottimo, invece, per la qualità gioiosa della corsa, per l'assenza di infortuni seri e per la compagnia incontrata lungo la strada.

Vedremo cosa porta il nuovo anno. La voglia di calpestare strade e sentieri rimane intatta, quella di agonismo è tutta da coltivare, oppure da abbandonare forever. Niente di grave, l'importante ora è cercare di passare il testimone.

La prima volta che ho superato il nonno nella corsetta del paese, è stata anche l'ultima gara che abbiamo corso assieme. Sii gentile e aspetta ancora qualche anno, prima di passarmi a tua volta. 

martedì 17 aprile 2012

Nulla di personale

Precettato per la staffetta alla MCM, provo a metterci del mio sotto la pioggia battente e nel tratto piú grigio e squallido del percorso, giusto per portare il resto del team sotto le fatidiche tre ore. Parto fin troppo allegro, per questioni personali diciamo, poi scoppio nel finale ma mantengo le promesse di un circa tre e quaranta, quanto basta per portare a casa un due e cinquantaquattro di squadra.
Nel finale mi riprometto di chiudere forte ma il gonfiabile del cambio arriva molto prima dei previsti tredicimila e cinquecento: il ragazzino con il quale avevo scambiato un paio di sorpassi alla fine mi saluta allegro. Grande!, No grande te!. Tutti bravi, insomma e scusa per i sorpassi: quando l'ipod cambiava traccia ti bloccavi e allora dovevo passare. Chi li capisce piú, 'sti giovani.
Foto da podisti.net

Tralasciamo le polemiche sull'inefficiente consegna delle borse: non mi sono unito allora all'inutile gracchiare dei polemisti del momento, che sono tutti bravi a parole, non lo faccio ora. Certo che l'anno prossimo corro zaino in spalla ...

Finisco in qualche modo al Castello, giro e rigiro attorno alle transenne, scovo in qualche modo l'arrivo del mio quarto (che, come pure il terzo, non avevo mai visto prima d'allora), lo incito, lo saluto al camioncino e ritorno pensieroso sui miei passi. Non ho capito cosa, ma non mi é piaciuto fino in fondo. Sará la tristezza che mi incute la vita di cittá?

Oggi, a meno cinque dalla SL Run, quasi diciannove per sfizio e per avere la scusa per domani: i tremila in pista no, dai che non c'ho la gamba! Mi crederá?

Incontrato finalmente l'amico S., che mi ha fatto fare un paio di fartlek da un minuto, giá che lo accompagnavo. Dopo mille traversie é rientrato, si allena da un mese, ed é ovviamente appena giunto secondo di categoria alla corsa di venerdí. E' come andare in bici, ti rimane dentro.

(*) Si, non avevo nulla da dire, ho usato il vecchio trucco di scrivere i numeri in lettera per allungare il compitino. Un foglio di protocollo, minimo sindacale.