Ci sará la crisi, sul lavoro, ma non ricordo periodi piú intensi e stressanti. Poco tempo, insomma.
Tanto che mi tocca aspettare sera ed arrivare giá col fiatone al Parco N per donare il 6 per mille. Ci scappa un 3.15, forse si ricomincia a correre. Lunghi recuperi, per aspettare che la testa stanca si ricongiunga al corpo in fuga, prima o poi ci resto secco.
Sabato ci ritroviamo per gli allenamenti coi bambini: piovicchia, quindi sono solo 3 della seconda, nessuno della quinta. Ci giochiamo un bel giro lungo il canale, 5 junior e 4 senior, biscotti e dolciumi in grande avanzo al termine. Finalmente troviamo il modo di riciclare le numerose medagliette che riempiono i cassetti: beati i primi.
Domenica, fra uno stambecco e l'altro, mi godo l'ora d'aria mentre il resto del gruppetto banchetta: la salita al Rifugio parte nel bosco e prosegue per tornantini sul ghiaione. Corro finché i tornantini non cessano e il sentiero prosegue verticale verso il muro di roccia. Lí, sotto la minaccia dei ghiaccioli che si staccano dalla parete, la salita prosegue con il sostegno della corda alpina. Arrivare al lago ghiacciato é una goiosa sorpresa, scendere dai tornanti del sentiero CAI impone l'apertura delle alucce. Respiro!
Il giorno successivo, sempre di sera e puntuale con l'inizio della pioggia, scappo al Parco M, inanello un 10K e rientro in ufficio per la doccia solitaria. L'idea era un progressivo alla Pitt, con le dovute proporzioni e con rispetto parlando. Al 15 un dolorino alla coscina di pollo impone un rallentamento, poi ci si riprende e si chiude bene. Gambe bagnate e gelate.
Infine, iersera altro giro al Parco N per provare le sospirate 4x(2000+1000) suggerite dal socio: nella ressa dei locali che provano la gamba per la MCM, col ginocchio sbattuto contro il comodino che tende a indurirsi, ne esce giusto la conferma che, se voglio, mantengo le promesse.
Tanto che mi tocca aspettare sera ed arrivare giá col fiatone al Parco N per donare il 6 per mille. Ci scappa un 3.15, forse si ricomincia a correre. Lunghi recuperi, per aspettare che la testa stanca si ricongiunga al corpo in fuga, prima o poi ci resto secco.
Sabato ci ritroviamo per gli allenamenti coi bambini: piovicchia, quindi sono solo 3 della seconda, nessuno della quinta. Ci giochiamo un bel giro lungo il canale, 5 junior e 4 senior, biscotti e dolciumi in grande avanzo al termine. Finalmente troviamo il modo di riciclare le numerose medagliette che riempiono i cassetti: beati i primi.
Domenica, fra uno stambecco e l'altro, mi godo l'ora d'aria mentre il resto del gruppetto banchetta: la salita al Rifugio parte nel bosco e prosegue per tornantini sul ghiaione. Corro finché i tornantini non cessano e il sentiero prosegue verticale verso il muro di roccia. Lí, sotto la minaccia dei ghiaccioli che si staccano dalla parete, la salita prosegue con il sostegno della corda alpina. Arrivare al lago ghiacciato é una goiosa sorpresa, scendere dai tornanti del sentiero CAI impone l'apertura delle alucce. Respiro!
Il giorno successivo, sempre di sera e puntuale con l'inizio della pioggia, scappo al Parco M, inanello un 10K e rientro in ufficio per la doccia solitaria. L'idea era un progressivo alla Pitt, con le dovute proporzioni e con rispetto parlando. Al 15 un dolorino alla coscina di pollo impone un rallentamento, poi ci si riprende e si chiude bene. Gambe bagnate e gelate.
Infine, iersera altro giro al Parco N per provare le sospirate 4x(2000+1000) suggerite dal socio: nella ressa dei locali che provano la gamba per la MCM, col ginocchio sbattuto contro il comodino che tende a indurirsi, ne esce giusto la conferma che, se voglio, mantengo le promesse.
1 commento:
Ma non ho mica capito.. andiamo a far sul serio?
verifica parola: stracer ntshicke
dai....
Posta un commento