Non di sola corsa si nutre lo spirito di chi ama mettere il naso fuori casa e godere delle belle giornate primaverili.
Quindi, sabato ripetute in giardino, dietro ad orti e fiori vari, e ieri bella gita, della serie tanto-per-iniziare-ora-speriamo-che-la-neve-si-sciolga-che-ci-ha-proprio-rotto, lungo il sentiero 3V che dovrebbe portarci fino al M. Guglielmo ancora bianco dell'ultima neve. Noi ci fermiamo molto molto prima, una sosta al santuario-rifugio di S. Maria del Giogo, poi ci allontaniamo dalla calca affamata e forchettata e prendiamo possesso di un praticello nei pressi di un capanno di caccia.
Qui, la solita scena del padre debosciato che si cambia, abbandona la famiglia intenta a panineggiare e se ne va per una mezzoretta lungo i sentieri. Niente GPS per una volta, solo aria e sole e polvere e ricci di castagne e il didietro di un cervide che si allontana nel bosco.
Al rientro, un panino veloce e poi via, che il cielo minaccia rovesci: ma poi si rasserena, non è tempo di arrabbiature, la giornata non merita. E ci scappa un gelatino al bar, e un bel rientro lungo il SdE, percorso di una bella gara che quest'anno non possiamo proprio mancare. E respiriamo.PS: dimenticavo che anche sabato in pausa pranzo me ne sono andato sul monte per un'oretta, ma questo merita una storia a sé ...
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