Pagine

sabato 30 ottobre 2010

In due nel bosco

Necessito ossigeno e colori che solo la montagna puó dare. Punto ad emulare, nel mio piccolo, una delle recenti sfuriate, poi mi ricordo di dare una lustratina alla scatolina dei ricordi, l'allenamento puó aspettare.

Arrivo presto e nemmeno mi lasciano scendere dall'auto: il Vecchio é giá seduto di fianco a me, Ma' dice che resta a casa, la meniscopatia la rallenta e non vuole rovinarci il divertimento. Una rapida occhiata a quel libro aperto che sono per me gli occhi suoi e vedo che non mente. Non insisto e partiamo.

Pescarzo é un piccolo borgo ben conservato, lá dove la Valle si restringe ed inizia la risalita verso l'Adamello e poi la fuga verso il Trentino. L'hanno messa al sole e si vede: gerani ai balconi, castagni robusti e belle pietre lisce a punteggiare boschi gialli d'autunno. Per nostra fortuna, tanto bello quanto sconosciuto ai piú.

Mai andato fino al rifugio, ma so giá tutto, Lui non ha smesso di parlarmene durante il viaggio. Questo quieto pensionato con un passato rock-n-roll, che condivideva la sella del vespino con l'Ago, bancario precettato e senza passione, appassionato di numeri e collezionista di depliants di MediaWorld, possiede una discreta quota del mio DNA, non me ne devo dimenticare. Osservo e mi vedo.

Smontiamo che in paese c'é quasi il sole, l'aria é fresca ma io rimango in pile. Il Vecchio esibisce da subito la T-shirt, altri tempi. La salita é subito ripida, prendiamo la scorciatoia che passa dalla cascina dell'Angiolino, e poi mi elenca altre 3 possibili vie d'accesso e un numero infinito di persone che avremmo trovato lungo la strada. Capisco quanto Lui sia di casa.

Castagne e ricci ricoprono la via, ripida e scivolosa al contatto fra pedule e foglie secche. Mi guardo intorno, come quando corro coi colleghi che sono troppo piú lenti di me, Lui tira il gruppo ed ha ancora un buon passo, molto buono per un quasi 70. Le castagne sono piccole, ma Lui sa sotto quali alberi potremo trovare le migliori, solo che oggi non abbiamo voglia di raccoglierne. Si sale e basta, verso l'infinito e oltre.

Possibili escursioni non mancano, partendo dalla nostra base o da poco distante, faccio mio lo spirito della Pro Loco e ne cito due: le Baite del Mella e il Passo dei Campelli (vedi alla voce scialpinismo).

Si sale e il bosco si apre, le felci sono ancora alte ma secche: ogni tre passi  mi racconta di quando il Pina o la Marilena ne hanno trovato uno, quasi me li vedo spuntare da sotto i piedi e ogni tanto ci proviamo anche noi a rovistare, ma la stagione é avanzata, il freddo pungente per gli amici boleti.

Inizio quasi ad averli in odio, la Marilena e il Pina, quando, giusto dietro la statua in granito di un Cristo accogliente, Lui trova il primo. Al sole, protetto dalle foglie del bosco, si é conservato bello fresco per noi. Frenesia. Dove sono i tuoi fratellini?

Solo dopo un altro pezzo di strada, con il bosco oramai ridotto a poche rade betulle tenute insieme da un mare di felci, Lui trova anche un bel porcinello rosso (gambette dalle nostre parti, per via della sproporzione fra il sottile gambo e l'ampio cappello). Merita una foto con la Concarena sullo sfondo.

Poi iniziano sottili e brevi macchie di ghiaccio sul percorso, arriviamo alla Baita e giriamo un altro poco nei prati, che Lui sa dove vanno i locali, li vede quando si ferma a mangiarsi il panino, li studia e oggi li imita, ma non é giornata. E panino sia!

Con familiaritá mi mostra l'interno del locale, sempre aperto, e pure la camerata al piano di sopra. Mai parlato tanto da ché ci conosciamo.

Il lieto fine poco dopo l'inizio della discesa: in un bel boschetto riparato da sguardi indiscreti e dai venti maligni, spuntano altri 3 porcinelli e 2 porcini. Ma' sará contenta, bottino magro ma inatteso, noi scendiamo di passo allegro, allungando per una strada meno ripida fra i soliti castagni, cascinali ancora attivi e un torrente a fondo valle che ci regala rumorosa freschezza.

Diceva con amarezza il poeta:
Looking in the mirror Harry didn't like what he saw
The cheeks of his mother the eyes of his father
As each day crashed around him the future stood revealed
He was turning into his parents
The final disappointment 
Non é il mio caso, oggi preferisco John Fante.



Nessun commento: