Ho spergiurato di correre una domenica si e una no, e sabato ho corso, tenendo fede alla promessa: la domenica é quindi libera e si va al fresco. La meta, un classico alla portata di tutti, forse anche di troppi per il risicato spazio pianeggiante sotto la croce. Ma ci si accontenta: il viandante pastura il minimo indispensabile e poi libera il posto al prossimo arrivato. Tempo medio di permanenza attorno all'oretta: giusto per godere del meraviglioso panorama sul lago.
Il bello della gita é dar voce al verbo andare, non tenere le chiappe a terra e le mandibole in movimento.
Saliamo tranquilli per la direttissima in modalitá bambini, esplorando gli stagnetti alla ricerca di girini e verificando le rispettive conoscenze botaniche, il tutto mentre la salita si fa via via piú irta. Alla forcella, incrociamo altri viandanti che, insospettiti dalla maglia che indosso si fanno sotto con discorsi a noi cari: anche loro runner, anche loro alla corsa di ieri, si dichiarano easy runners e guardano con distacco il peso del dovere che grava sui membri del nostro team. Li capisco.
Poi, la fulminazione. Ne avevo sentito parlare ieri, ma non avevo ancora realizzato a fondo: l'omino giallo che vedo su sassi e cortecce é quello della Sky di fine mese, la tentazione mi sale dentro, dovró chiedere un permesso speciale alla Bella, un'ulteriore esenzione dalle gare in Calendario e probabilmente non mantenere la parola data.
Come si fa a resistere?
In discesa, prendiamo la strada meno ripida ma molto piú lunga: casualmente, segue il percorso dell'omino giallo. Non deve essere facile correre sul ciottolato, ma il tratto nel bosco é da sogno.
Gran finale con piedi a mollo nella larga, fresca fontana di Cusato: il dolore al dito, acutizzato dalla rigida pedula, é come sparito. Santa fontana!
Fine giornata al Parco delle Piramidi: gelato, calcetto, sabbiature e infine giro finale attorno ai giganti d'argilla (altri 2K con buon dislivello regalati alle mie gambette da questi due super bambini).
Il bello della gita é dar voce al verbo andare, non tenere le chiappe a terra e le mandibole in movimento.
Saliamo tranquilli per la direttissima in modalitá bambini, esplorando gli stagnetti alla ricerca di girini e verificando le rispettive conoscenze botaniche, il tutto mentre la salita si fa via via piú irta. Alla forcella, incrociamo altri viandanti che, insospettiti dalla maglia che indosso si fanno sotto con discorsi a noi cari: anche loro runner, anche loro alla corsa di ieri, si dichiarano easy runners e guardano con distacco il peso del dovere che grava sui membri del nostro team. Li capisco.
Poi, la fulminazione. Ne avevo sentito parlare ieri, ma non avevo ancora realizzato a fondo: l'omino giallo che vedo su sassi e cortecce é quello della Sky di fine mese, la tentazione mi sale dentro, dovró chiedere un permesso speciale alla Bella, un'ulteriore esenzione dalle gare in Calendario e probabilmente non mantenere la parola data.
Come si fa a resistere?
In discesa, prendiamo la strada meno ripida ma molto piú lunga: casualmente, segue il percorso dell'omino giallo. Non deve essere facile correre sul ciottolato, ma il tratto nel bosco é da sogno.
Gran finale con piedi a mollo nella larga, fresca fontana di Cusato: il dolore al dito, acutizzato dalla rigida pedula, é come sparito. Santa fontana!
Fine giornata al Parco delle Piramidi: gelato, calcetto, sabbiature e infine giro finale attorno ai giganti d'argilla (altri 2K con buon dislivello regalati alle mie gambette da questi due super bambini).
1 commento:
Quindi ti corri questa.
Mi sembra una buona scelta, ho visto cose peggiori; poi la discesa è meno ripida.
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