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mercoledì 31 luglio 2013

Occhio ai Rolling Stones

Facile, lasciare a casa la piccola brontolina e imbucare due rifugi in un colpo solo. Facile e sleale, ma che soddisfazione.

Due in uno, lungo il percorso di un'altra corsa che non correrò, e forse meglio così. Troppo rischioso, correre su quei sassi rotolanti che ricoprono la strada verso il San Fermo, o lungo lo stretto sentiero che conduce al Laeng, stretto e mai regolare, stretto e con ciuffi d'erba che sbucano ovunque, e un ripido pendio appena sotto di te. Non guardatevi in giro o voi beati che la correrete, che sarà difficile distogliere lo sguardo dalla bellezza circostante, e la caduta potrebbe essere rovinosa. Godetevela, non è mica una corsa.

Meglio a piedi dunque, di buon passo con Kilian che se la gode da figlio unico e fa festa al manzo all'olio con polenta, mentre pranziamo nella tavolata del cuoco. Che compra il formaggio a due passi da casa nostra, e fuso è la morte sua;  e la polenta è farina del suo sacco. Brava gente questi del Mato Grosso, compresa la cuoca che, dopo la torta di mele, insiste perchè io, che "ho i baffi", assaggi anche quella di pane con cioccolato etc etc. Da garbato gentiluomo d'altri tempi quale sono, non posso dire no.
Che vita dura.

I riferimenti del caso, con Kompass.



2 commenti:

nicolap ha detto...

molto più invidiabile che il sentiero degli gnomi

Kikko ha detto...

Il menù mi sta facendo salivare ancora adesso....