Pagine

mercoledì 8 giugno 2011

Cortina Dobbiaco a inseguimento

Tutto troppo di fretta, come sempre, come non si deve: difficile metabolizzare l'evento quando non ti sei quasi accorto di esserci stato. Siccome mi hanno detto che non devo pensare, lascio due pensierini in stile fine anno scolastico, che la settimana ci sta regalando impegni extra a non finire. Marystella chiudi bottega che non ci pensiamo piú.

Premessa: io e la Bella adoriamo quelle zone. Ma, parere personale, io preferisco localitá piú tranquille ed agresti. Dobbiaco non vale S. Martino, per quel che mi riguarda: il lungo viale svenduto al commercio mi ricorda Corvara e fa tristezza. Per fortuna é rimasta una piccola fattoria giusto prima della chiesa, a ricordare com'erano quei posti, come dovrebbero essere.

Nel marasma del turista podista, ci infiliamo in un discreto albergo in piazza e abbiamo almeno un buon posto da segnalare alla voce cibo: abbastanza vicino alla zona della corsa, c'é la Pension Frieda, buon cibo casalingo e cameriere molto graziose. Da evitare, invece, la zona del Lago: le tavolate stile lungomare e la presenza di numerosi (motor)bikers non sono un buon segno.

Il percorso, il vero gioiello dell'evento, ricavato dalla vecchia linea ferroviaria, é un inno al verde: panoramicamente parlando é piuttosto limitato, dato che il bosco copre quasi sempre la visuale (o forse era solo colpa delle nubi basse?). Una bella, necessaria boccata d'ossigeno, ma non paragonabile alla Drei Zinnen, dove ho un altro credito da riscattare.

Il meteo, perfetto: a Cortina diluvia fino a 10' dalla partenza, il tempo di togliere le mantelline, di rimpiangere un paio di calze asciutte e si parte. Il diluvio riprenderá solo dopo aver addentato l'ultima fetta di apfelstrudel.

La corsa: la condizione é quella che é, il morale in crescita ma il dito continua a dar segnali dal basso. Parto con la Bella, dal Corral numero 4: un bacio sulla linea di partenza e via che inizio la rincorsa. Nel tratto in salita ne sorpasso a migliaia, in vibrante attesa di portali magici che si aprono davanti a me. Cerco di divertirmi, é pur sempre il mio f. birthday, mi devono lasciar passare!
Non conoscendo il percorso e sapendo di non avere confidenza coi 30, cerco di non esagerare: allo scollinamento sono un poco provato, poi scendo piú allegro ma senza esagerare. Pubblico festante, auto ferme in colonna lungo la vicina strada.
I sorpassi iniziano a calare nel finale, qualcuno dalle retrovie mi si fa sotto: una vescica sotto l'alluce scaccia il male minore. La porto a casa anche stavolta.

La classifica: per arrivare a quelli col mio stesso real time, devo scendere di una sessantina di posizioni, di sicuro potevo fare di meglio, ma forse non era nemmeno il caso.


Il rientro, un incubo. Segnare a fuoco sui polpastrelli: l'ultimo giorno di un Sacro Ponte non ci si mette in viaggio.

(*) Brava la Bella che chiude i suoi primi 30 sotto le 3:10. Ne sono certo, correrá la sua prima maratona sotto le 4 ore.

(**) Mi chiedo: ma i dieci minuti scarsi fra il recente record dei 30K in pista e l'ora e trentasei del vincitore, non sono pochi?

(***) Mi sta tornando Voglia di Badia.

Nessun commento: