Compro entrambe le riviste da mesi, o meglio: é La Bella che fa girare l'economia e rallegra gli edicolanti al suo passaggio. Urge un bilancio, non solo economico.
Correre é il riferimerento storico per i podisti italiani: seria e a tratti seriosa, un editorialista di lusso non sempre facile da leggere, articoli tecnici e tabelle talvolta incomprensibili ai profani. Il target é, effettivamente, l'atleta evoluto, e gli argomenti trattati spaziano dalla pista alle corse in montagna. Per finire, un gran bel mucchio di fogli di corse fatte e da fare: bello scoprire fra le foto gente che si conosce, bello sognare di poter correre tutte le gare in programma.
Meglio la seconda parte.
Runner's, detta anche Runner's World da chi non teme di mandare in confusione l'edicolante, é piú compatta, leggera in ogni senso ed é indirizzata ai runners piuttosto che ai podisti (la differenza é sottile e generazionale). Molte rubriche sono tradotte dalla versione yankee della rivista e, come capita in un settore dove le cose nuove da dire sono sempre meno, si finisce spesso col ripetersi. Le rare tabelle e gli articoli pseudo-scientifici li trovo piú alla mia portata.
Generalmente, lo trovo piú leggibile del concorrente: di solito salto l'intervista al "runner" del giorno, che mi fa un po' tavolino del barbiere, il resto me lo leggo tutto.
E mi sono tolto anche questo sassolino, ora sono pronto per Villa Lagarina (anche se un certo dolorino mi ricorda la cara vecchia pubalgia di quando ero giovane ...).
7 commenti:
Io trovo più interessante la prima, anche se poi dopo un anno o due, tra le pagine si ritrovano per forza di cose i soliti articoli, le solite tabelle e insomma le solite cose... e rimane solo l'attualità delle corse e soprattutto quel che amo di più...le scarpe!!!
Però dopo anni ora non le compro più, troppo poco per me, per il prezzo.
Ciao e buon anno ! (fino a prima del 15 del mese vale)
Vedi che avevo ragione: se piace a te è per l'atleta avanzato!
Buon anno e buona fortuna con Cristina :)
Argomentazione interessante.
Come salutaria collaboratrice di Correre dovrei essere di parte, invece...
Invece devo ricredermi rispetto a quanto sostenevo in passato. Consideravo infatti Runner's scialba e superficiale, di gran lunga inferiore, qualitativamente parlando, alla storica rivista italiana. Ora, a mio avviso, non è più così. Correre sembra voglia specializzarsi sulle ultra e sulle narrazioni di mirabili imprese, mentre Runner's ha migliorato il settore tecnico, con articoli più diretti e attuali. Insomma, dovendo scegliere, opto per quest'ultima. Troppo lusso averle entrambe.
Recentemente, ho cercato di leggere su Correre un lunghissimo articolo scritto da un maratoneta seriale, al termina della sua N-esima fatica in qualche localitá esotica: é stato difficile arrivare alla metá della prima pagina :(
Ad ogni modo, noi ci siamo appena abbonati a Runner's: dopotutto siamo ancora dei novellini al terzo anno di corse, fra un anno o due ci stancheremo di rileggere sempre le stesse cose e torneremo a sfogliare Baudelaire o Rabelais che forse é meglio.
Le cronache delle corse e gli articoli di Valentina li spieremo a casa del Boss, che la riceve a-gratis.
Per me sono riviste superate, utili solo per chi non abbia un'accesso internet; da noi ce n'è una copia in sede, tanto per sfogliarla quando si passa di lì e buttare un occhio. Con tutta la pubblicità che c'è poi, dovrebbero distribuirle in metro al posto di LEGGO. Riconosco comunque il ruolo storico di Correre.
@Nic, ti facevo piú romantico: e il piacere di sfogliare le pagine, di annusare l'inchiostro e di ritagliare le fotine dove lo mettiamo?
Inoltre, vanno benissimo per asciugare le scarpette dopo un lavaggio.
mi scuso per l'errore di apostrofo, che noto adesso.
per il romanticismo ci sono appunto i libri (che non hanno pubblicità)
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