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venerdì 18 febbraio 2011

Lavorare nuoce gravemente alla salute

Ne ho le prove, semmai servissero (sono un fan dell Metodo Scientifico Sperimentale).

Prima prova: martedí esco in pausa non-pranzo, un lunghino a scendere lungo il fiume e ritorno. Per l'occasione, un check-up al cuore che la Bella m'ha rubato e attacco il cardio. Per gioco. E vedi che roba: parto che i polpastrelli sanno ancora di tastiera e nei primi dieci minuti la pompetta arriva a 170. A rischio infarto, chiaro. Va molto meglio nella restante ora di corsa, ma me la sono vista brutta.

Seconda prova: ieri esco con Bob e John al Parco, quello grande con le quercione e gli scoiattolini. Il tempo é tirato, mi concedono 30 minuti massimo, cosí, dopo 3 minuti scarsi di accompagnamento, parto per un 5x1. Non voglio strafare, ché domenica ritorno in strada dopo Firenze, ma ho anche poco tempo per i recuperi, che riduco al minimo correndo al massimo. Ne esce una bella corsetta molto sudata, ma la fretta é cattiva consigliera: oggi é andata bene, domani chissá.

Ultimissima prova: anche la Bella, che vive giorni di umore alterno fra le mura d'ufficio, ora si é messa a parlare di PB e si é rimessa a correre per bene. Quando al lavoro le cose vanno storte, ci si mette a correre. Va male, quasi malissimo.

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