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venerdì 3 ottobre 2014

Nelle mani del pazzo

Fermate quel pazzo o qui ci scappa il ...

L'avevo detto io, che martedì era un appuntamento a rischio, e pure insolito giocarsi la pista a due giorni dalle gare. Per i miei soci che gareggiano, sia ben chiaro: per me, un giorno vale l'altro.
Così capita che arrivo in ritardo e perdo la prima volata delle otto, per milleduecento recupero quattrocento. Parto freddo assieme al loro secondo giro, col fiato in gola che non se ne vuole andare giù. Resto in coda, fatico, sudo e al quarto (mio), i due giovanotti prendono il largo e resto con l'altro over 40.
Resistiamo insieme, affiancati in prima, smadonnando entrambi l'impossibile e oltre.
Al termine dei regolamentari, provo a recuperare il primo giro perso, ma da solo non è cosa. Sento il passo lentissimo e c'è buio pesto, ai quattrocento ci penso e ai seicento mi fermo.

Un pazzo, sono.

1 commento:

Kikko ha detto...

Io l'ho sempre detto che eri pazzo;-)