Poco da dire, dopo la Versione di Nicola, ma è da stamattina che questo titolo mi ronza per la testa, allora aggiungo una spruzzatina di pepe qua e là, riempio i vuoti.
Innanzitutto, io arrivo prestissimo, seguendo le indicazioni della signorina che si nasconde dentro il tomtom, e passo un'ora almeno svaccato in macchina a piedi scalzi, col primo paio di calze già compromesse. Alle 8 sono bello che iscritto, ci siamo solo io e un'agguerrita banda di Michette (e mandategli almeno un "bello il nuovo sito", che se lo merita!) dedite alla preparazione dell'immancabile tendone sociale: il fornello del caffè installato, le salsicce saranno pronte poco dopo. Questi qua hanno capito tutto.
Insomma, i primi cento passi fuori dall'auto mi bastano per infangarmi il primo paio di scarpe, penso mentre osservo dal parabrezza il lavorio attorno ai gonfiabili. Per quanto ci si lamenti, c'è sempre chi se la passa peggio.
Verso le 8.20 iniziano a passare i primi riscaldamenti lungo la stradina asfaltata: li osservo e basta, oggi non è giorno di battaglia, e nemmeno di polmonite.
Solo verso le 9 esco per un doveroso ricambio d'acqua, ed incontro il suddetto 98, stivalato come da sua premessa: all'uscita l'ho già smarrito, quindi me ne esco per una prima ricognizione in solitaria. Giusto per assicurarmi che il campo sia ben oltre il limite della praticabilità, come è giusto che sia in queste Grandi Occasioni. Lo è, fa veramente schifo ben più di quanto pensassi, più di quanto un fanatico crossista potesse sperare. Atmosfera perfetta
Bene, la faccio corta che era solo un cross medio e "quelli forti comunque fanno il lungo", e poi sono solo un "pivello" e non è che ne capisca molto, in verità. Conosco solo una regola, lo confesso, quella di mettere un piede avanti all'altro, fino alla linea d'arrivo e poi oltre.
Ah, sono anche un riconosciuto "freddoloso", pur essendo oggi uno dei pochi a maniche corte.
Parto tranquillo come sempre, e capito dopo il sorpasso di Nic nel gruppetto dei primi dieci, fra i quali riconosco alcuni volti noti. Li tengo senza troppi problemi, ogni tanto perdo terreno nei tratti fangosi ma mi rifaccio sotto nei pochi tratti corribili. Nell'ultimo giro ne passo un paio e perdo l'attimo buono per farmi sotto ai tre davanti: quando ci riprovo sono nel bel mezzo del pantano, con le caviglie smerdate ed è troppo tardi. Chiudo senza volata, per la delusione del mio manager, ma anche senza affanno.
Tanto che, se non fosse per il terribile gelo che mi paralizza le estremità dei piedi, starei quasi metidando il bis sul lungo ... ah, che incontentabile golosone!
La bella passeggiata finisce con un'ottima fetta di paciarella made in Michetta, sapientemente sottratta dal compagno di sbronze, la cui consistenza ricorda vagamente il campo di gara. Il sapore, molto migliore. Alla faccia del piatto povero.
PS: com'è, come non è, correre da queste parti mi porta spesso nei primi dieci o giù di lì. Escludendo l'ipotesi che l'aria locale mi faccia correre più veloce o quella assai più bislacca che io faccia parte della schiera dei top-cosi, ne resta in piedi soltanto un'altra. Ma non vorrei sbilanciarmi troppo. Del resto, sono le mie corse preferite.
Innanzitutto, io arrivo prestissimo, seguendo le indicazioni della signorina che si nasconde dentro il tomtom, e passo un'ora almeno svaccato in macchina a piedi scalzi, col primo paio di calze già compromesse. Alle 8 sono bello che iscritto, ci siamo solo io e un'agguerrita banda di Michette (e mandategli almeno un "bello il nuovo sito", che se lo merita!) dedite alla preparazione dell'immancabile tendone sociale: il fornello del caffè installato, le salsicce saranno pronte poco dopo. Questi qua hanno capito tutto.
Insomma, i primi cento passi fuori dall'auto mi bastano per infangarmi il primo paio di scarpe, penso mentre osservo dal parabrezza il lavorio attorno ai gonfiabili. Per quanto ci si lamenti, c'è sempre chi se la passa peggio.
Verso le 8.20 iniziano a passare i primi riscaldamenti lungo la stradina asfaltata: li osservo e basta, oggi non è giorno di battaglia, e nemmeno di polmonite.
Solo verso le 9 esco per un doveroso ricambio d'acqua, ed incontro il suddetto 98, stivalato come da sua premessa: all'uscita l'ho già smarrito, quindi me ne esco per una prima ricognizione in solitaria. Giusto per assicurarmi che il campo sia ben oltre il limite della praticabilità, come è giusto che sia in queste Grandi Occasioni. Lo è, fa veramente schifo ben più di quanto pensassi, più di quanto un fanatico crossista potesse sperare. Atmosfera perfetta
Bene, la faccio corta che era solo un cross medio e "quelli forti comunque fanno il lungo", e poi sono solo un "pivello" e non è che ne capisca molto, in verità. Conosco solo una regola, lo confesso, quella di mettere un piede avanti all'altro, fino alla linea d'arrivo e poi oltre.
Ah, sono anche un riconosciuto "freddoloso", pur essendo oggi uno dei pochi a maniche corte.
Parto tranquillo come sempre, e capito dopo il sorpasso di Nic nel gruppetto dei primi dieci, fra i quali riconosco alcuni volti noti. Li tengo senza troppi problemi, ogni tanto perdo terreno nei tratti fangosi ma mi rifaccio sotto nei pochi tratti corribili. Nell'ultimo giro ne passo un paio e perdo l'attimo buono per farmi sotto ai tre davanti: quando ci riprovo sono nel bel mezzo del pantano, con le caviglie smerdate ed è troppo tardi. Chiudo senza volata, per la delusione del mio manager, ma anche senza affanno.
Tanto che, se non fosse per il terribile gelo che mi paralizza le estremità dei piedi, starei quasi metidando il bis sul lungo ... ah, che incontentabile golosone!
La bella passeggiata finisce con un'ottima fetta di paciarella made in Michetta, sapientemente sottratta dal compagno di sbronze, la cui consistenza ricorda vagamente il campo di gara. Il sapore, molto migliore. Alla faccia del piatto povero.
PS: com'è, come non è, correre da queste parti mi porta spesso nei primi dieci o giù di lì. Escludendo l'ipotesi che l'aria locale mi faccia correre più veloce o quella assai più bislacca che io faccia parte della schiera dei top-cosi, ne resta in piedi soltanto un'altra. Ma non vorrei sbilanciarmi troppo. Del resto, sono le mie corse preferite.
10 commenti:
O magari tutte e tre.
C'era birra e carne alla griglia, mancavan le bandiere sudiste ed un po' di pollastre. Per far una di ste gare qui .
Top-robo o no, però io questo lo chiamo correre.
Ah si, hai colto nel segno, la sola nota stonata. Mancavano le pollastre.
E con domani son 14 giorni di fila. Al sedicesimo, almeno, si riposó.
E' arrivato il riposo? Ci credo poco.
Non so quanto tu sia intasato dallo spam, ma il controllo parola è alcune volte indecifrabilmente odioso. Tipo ora. ah no, ce l'ho fatta.
con oggi saranno 14 giorni di fila. con domani chiudo la fila.
si, il controllo parole e' odioso ma lo spam era divenuto davvero insopportabile. vedo che anche altri hanno dovuto ricorrervi. maledetti spacciatori di viagra!
Io propendo per il top-coso. Grande!
Che smacco per google non saper filtrare lo spam in modo automatico.
Il Top è difficile da portare, ma credo sia arrivato per te il momento di farci il callo.
ma è la nostra torta del pane.....copiata e rivisitata!!!
tag NIC sostiene: mi chiedo sempre anch'io dove trovi il tempo, lavorando a 90k da casa e tenendo famiglia skatenata.
n.b. le bottiglie sono stoccate tra i 10 e i 14°C in posizione orizzontale, per ora, nelle cantine del 1929.
@Patty: ah si? io pensavo fosse tipicamente milanese al 200% ... si saranno impossessati del copyright, succede ;)
@Tag: sono poco piu' di 60, per 45 minuti di auto. Pranzo lo salto. 2 giorni a settimana da casa. Un lusso, direi.
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