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martedì 8 marzo 2011

Tagliando

L'officina sta fuori mano, come tutto del resto: qui nelle lande desolate non esiste che il pizzicagnolo stia sotto casa. Per fortuna, sta vicino alle amate lame e lamette, quindi alle 8.00 sono in tenuta di gran gala davanti ad un insonnolito meccanico al quale consegno le chiavi della zafirona. E parto, nonostante il polpaccio rigido appena uscito da una nottata di cataplasmi argillosi e una serata on the rocks. E fa pure freschino: 1 solo piccolo grado, ma il sole riscalda gli animi.

Il coach, avvertito dei dolorini al piede, mi ha consigliato corsa nell'erba, e io faccio il possibile per essere un allievo disciplinato: ad ogni bivio cerco di prendere la via sterrata, mi smarrisco fra i filari, mi impantano nelle pozze, dribblo lo sguardo ringhioso dei cagnetti ma non quello stupito dei potatori, circumnavigo le scuole bene e quelle del male, le cantine di massa e quelle di nicchia, e infine rientro. Peccato che, per non venir meno ai miei doveri, i 12K teorici sono diventati 16, ma ho fatto i compiti molto volentieri.

Col sole, uscire di mattina presto é un sogno. Quasi quasi mi porto avanti coi compiti estivi ...

2 commenti:

nicolap ha detto...

L'hai scelto apposta lontano il meccanico?
Tornerai di corsa a prenderla?
Prevedo una grande Sarnico Lovere.

Daniele ha detto...

sta in una location fantastica, pare pensata apposta per me. per questo mi brucia meno il fatto che, al momento di saldare, mi ha pelato a vivo.

ora che la caviglia si sta sgonfiando sono più fiducioso anche io sulla SarLove, che devo correre comunque, anche in stampelle.