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giovedì 29 aprile 2010

Un inflessibile trainer

Stamattina il mister mi tira giù dal letto alle 6 e ordina ripetute in salita. Faccio il muso duro e sto per mandarlo accagare ma, inutile fingere, ero sveglio già da una mezzoretta e non faccio fatica a centrare le ciabatte in un sol colpo e andare a prepararmi per la gita all'aperto.
Tempo buono, fa già caldo ma metto comunque le maniche lunghe: il mister mi cazzia ma io continuo con la mia scelta, adoro sbagliare.
Per le stradine ancora nessuno, i cani della fattoria mi guardano di sbieco, io fingo di non vederli mentre proseguo come se niente fosse, poi ancora poco e ci siamo. 
Attacco il primo 400 senza voler spingere troppo, ed è un buon 4.06/km. Al secondo mi pare di andar meglio, sento il busto spingere bene in avanti, invece è un 4.07. Il terzo e il quarto li faccio con più impegno, la voce del mister mi rimbomba nella testolina, mi sta dicendo che ho appena iniziato ...: 3.54 e poi 3.53.
Il quinto, si sa, è interlocutorio prima di calare l'asso finale: 4.00 mentre il mister inizia a masticare l'usuale merdaccia. Sull'ultimo, infine, mi ci butto con impegno, ma poi la voce del mister è coperta da un'altra che dice ma chi te lo fa fare?, la tentazione di accorciare i 400 in 200 è grande, lo stesso mi ripeto ai 300, ma da dietro le frustate del mister mi fanno ripartire e chiudo lingua a terra in 3.52.

Come trainer, non mi sopporto nemmeno io.

lunedì 26 aprile 2010

Non di sola corsa

Non di sola corsa si nutre lo spirito di chi ama mettere il naso fuori casa e godere delle belle giornate primaverili.
Quindi, sabato ripetute in giardino, dietro ad orti e fiori vari, e ieri bella gita, della serie tanto-per-iniziare-ora-speriamo-che-la-neve-si-sciolga-che-ci-ha-proprio-rotto, lungo il sentiero 3V che dovrebbe portarci fino al M. Guglielmo ancora bianco dell'ultima neve. Noi ci fermiamo molto molto prima, una sosta al santuario-rifugio di S. Maria del Giogo, poi ci allontaniamo dalla calca affamata e forchettata e prendiamo possesso di un praticello nei pressi di un capanno di caccia.
Qui, la solita scena del padre debosciato che si cambia, abbandona la famiglia intenta a panineggiare e se ne va per una mezzoretta lungo i sentieri. Niente GPS per una volta, solo aria e sole e polvere e ricci di castagne e il didietro di un cervide che si allontana nel bosco.
Al rientro, un panino veloce e poi via, che il cielo minaccia rovesci: ma poi si rasserena, non è tempo di arrabbiature, la giornata non merita. E ci scappa un gelatino al bar, e un bel rientro lungo il SdE, percorso di una bella gara che quest'anno non possiamo proprio mancare. E respiriamo.

PS: dimenticavo che anche sabato in pausa pranzo me ne sono andato sul monte per un'oretta, ma questo merita una storia a sé ...

venerdì 23 aprile 2010

Errata corrige

5000 in pista: non quarto, ma terzo; non 17'38" ma 17.39.0

giovedì 22 aprile 2010

Il mio "giro fino alla centrale"

Oggi avrei voluto riposare, dopo la corsetta di ieri, ma poi ho letto l'ultima di Furio e mi sono ingolosito di brutto, e mi sono ricordato della centrale in fondo alla seriola e non ce l'ho fatta a starmene seduto in pausa pranzo.
Allego senza particolari commenti: troppo bello correre nel verde, le parole sono di troppo.

mercoledì 21 aprile 2010

Ciuf ciuf

Confermo quanto scritto in precedenza: seguire il treno giusto fa bene al risultato finale.
Stasera in pista ne ho cambiati ben 3: appena mi accorgevo che il ritmo scendeva, passavo a quello immediatamente davanti. Grazie quindi al mio compagno Angelo (reduce da infortunio, altrimenti mi avrebbe dato paga), al mio recente compagno di allenamento Sergio (sempre grande) ed allo sconosciuto che ho passato sul rettilineo finale, per avermi scortato in questi 5k in pista. Se non ho capito male, il giudice ha detto 17'38": il mio orologio segnava 17'42", ma l'ho spento qualche metro dopo l'arrivo, col fiatone, quindi può starci.

Grazie infine ai miei bamboccini, alla mia bella (sotto i 25', bravissima!) ed agli altri compagni di squadra per il tifo: dove avrei trovato, altrimenti, la forza per passare gli ultimi 2 avversari sul rettilineo finale? (incluso uno sprint serrato per il quarto posto che mi pare di aver vinto al fotofinish, petto in avanti da pistard esperto quale non sono).

Bah, domani leggeremo i risultati e attaccherò qualche fotina
Che emozioni, la pista! (anche se 12 giri e mezzo in pista sono di una noia mortale ...)

lunedì 19 aprile 2010

Pubblicità progresso

In programma per domenica 2 maggio: X Miglia della Franciacorta, una corsa spumeggiante. Prosit!

Il treno giusto

Per la serie un anno dopo, ieri ho corso la prova FIDAL di Castrezzato, poco più di 8 km totalmente pianeggianti e molto veloci, che riassumo con un confronto rispetto allo scorso anno:
  • 2009 (8.58 km): 62.mo assoluto (su 236), 11.mo di categoria (su 44), tempo 32'21" (3.46/km)
  • 2010 (8.21): 22.mo assoluto (su 235), 6.to categoria (su 56), tempo 29'43" (3.37/km)
Ora, la lezione del giorno è che, se vuoi fare un buon risultato devi tenere il treno giusto (e partire nelle prime file, non dimenticare!). 
Così è stato: all'inizio, ho cercato tra la folla il mio idolo Sandrino, che si fa un baffo dei suoi 60 anni e mi arriva quasi sempre davanti. Dopo aver faticato non poco per raggiungerlo, mi sono goduto per un attimo la scena, per me assolutamente inusuale, del gruppone di testa che si preparava a dare l'assalto. Pareva quasi di sentire la tensione prima dello scontro, con gli sfidanti incerti sul da farsi: poi la strada si è stretta, il gruppo si è allungato ed i più veloci hanno preso il largo. Selezione naturale.
Dopo il secondo km, mentre si attraversava un sentiero di sampietrini, ho provato ad allungare e mi sono portato sul gruppo davanti a me, che ho tenuto fino alla fine del primo giro.
Passate poche centinaia di metri, ho pensato che forse avevo ancora energie da spendere, quindi ho allungato e puntato quello che mi precedeva di un 7-8 secondi, che ho ripreso all'ingresso del solito sentiero: qui, chissà perchè, ho provato ad accelerare e me lo sono scrollato di dosso, ma avrei fatto meglio ad aspettare. Infatti, ad 1 km dal termine, questi ed un altro paio mi recuperano da dietro, io non ho le forze (fisiche e mentali) di reagire ma riesco solo a controllare che gli altri si tengano a distanza.
Chiudo affaticato ma contento, con un tempo che promette bene per i 5000 di mercoledì in pista.

PS: la cosa più bella, oltre al tifo esagerato e commovente dei miei due bamboccini, è l'appuntamento che ho per correre in pausa pranzo insieme a due top runners che frequentano la mia zona. Speriamo di esserne all'altezza!

lunedì 12 aprile 2010

Questione di stile

Oggi, che non ero accompagnato da quegli schizzinosi dei miei colleghi, dopo il vento di mare e quello di lago, ho assaporato quello di canale, avventurandomi lungo il Villoresi in questi giorni privo d'acqua. Per l'occasione, provo a concentrarmi sullo stile di corsa, stanco di sentire i miei detrattori ripetermi che "quando corri scalci" oppure "saltelli e sprechi troppe energie". Rammento anche un recente articolo dove si diceva che, con l'età, bisognerebbe accorciare il passo per ridurre il rischio di infortuni: visto che tutti martellano lo stesso chiodo, almeno ci provo.

Così, eccomi in versione esco in calzoncini dall'ufficio e faccio sul serio, affrontare le mie due manches da 6.24 km (secondo il righellino di Google Earth, e per me è vangelo) fra attraversamenti stradali, tratti di pista ciclopedonale, semafori, automobilisti abbastanza cortesi e i rari passeggiatori del lunedì.

All'andata, corsa nel vecchio stile corro-come-mi-viene, falcata lunga e piede scalciante, chiudo in 25'20' (4.03/km), con l'idea di tenere qualcosa in serbo per il ritorno. Quindi, dopo 2 minuti di sosta (il polpastrello stima sui 120 bpm, ci siamo!), riparto cercando una falcata più breve, cosa che non mi viene molto naturale e, allo stesso tempo, mi porta a spingere di addominali in maniera per me inusuale. Chiudo nel traffico in 24.07 (3.51/km) e non so dire se l'esperimento abbia funzionato o meno. Domenica ci provo in gara, magari scimiottando lo stile di qualche mio compagno di squadra.

domenica 11 aprile 2010

Vello-Toline A/R

Ieri pomeriggio, allenamento familiare lungo la Vello-Toline, ciclabile molto panoramica e a tratti ventosa. Bimbi in sella, genitori a far rullare le scarpette.

Prima le note tecniche.
Andata calma: 5 km a 4.54/km, con leggero vento a favore, di quelli che ci sono ma non li senti. Bimbi felici, si lamentano che siamo due lumachine.
Ritorno più deciso: i bimbi provano a tenere il mio passo, ma dopo 1 km devo abbandonare la piccola alla mamma, non ce la fa. Dopo un altro km, è il grande che si arrende: aspettiamo mamma e le affido anche quest'altro catafero. Riprendo, non senza fatica: il vento è decisamente contrario, anche nelle pittoresche gallerie una volta attraversate dal traffico automobilistico (e pare impossibile persino di passarci con 2 bici!). Chiudo un po' prima dei 5, con un dignitoso passo di 3.43/km, quindi torno indietro a caccia di lumaconi.

Infine, le note turistiche: la passeggiata è veramente molto bella, costruzioni non ce ne sono lungo il persorso, solo gente a piedi, in bici (occhio a tenere la destra, la strada è molto stretta!) o sui roller. Da una parte c'è lo strapiombo che scende vertiginoso dalla Corna dei 30 passi (altra vetta facile facile e molto molto panoramica da non perdere), dall'altra, pochi passi sotto di noi, il lago. Merita.

mercoledì 7 aprile 2010

Battito bestiale

Oggi lavoravo da casa e, come spesso succede, ho sostituito la pausa pranzo con una pausa corsa. Ma, nonostante il cambio d'abito, non sono riuscito a staccare la spina del tutto: esco quindi con la fascia stretta sul petto, perplesso dal tambureggiare che sento dentro di me.

Al cancellino sono già a 155 bpm(!!), quindi faccio 2k di riscaldamento lenti: 4.45/km, bpm max 163, medio 155. 
Arrivo sotto la salitella e mi riposo per 2', fino a rallentare a 120 bpm.
Poi, il ciclo di 6x400 in lieve salita, recuperando ogni volta fino al sospirato 120 (ci metto fra i 2'30" e i 2'45", corricchiando in discesa):
  1. 4.03/km, bpm max 159, medio 143
  2. 4.01/km, bpm max 162, medio 146
  3. 3.57/km, bpm max 164, medio 146
  4. 3.55/km, bpm max 164, medio 150
  5. 3.49/km, bpm max 154, medio 147
  6. 3.56/km, bpm max 146, medio 123
Se la fascia non inganna, gli ultimi risultati mi sono di conforto: cuoricino mio, te sei fatto per correre, mica per lavorare!

lunedì 5 aprile 2010

Destra o sinistra?

Destra o sinistra è l'amletico dubbio che mi tormenta non appena una pozza d'acqua mi si para davanti: la destra pare solitamente più libera, direi quasi la via naturale da fare senza pensarci troppo; l'altro lato è invece più viscido, scivoloso, al limite del muretto e ci passi per un pelo ma poi ti chiedi perplesso perchè non hai fatto l'altro giro, cocciuto che non sei altro.

E' con questo spirito che stamattina, sotto l'aria frizzante di una primavera che stenta a partire, ho dismesso in fretta e furia pigiama e ciabatte per un'uscita che mi riconciliasse con i sentieri a me cari, per una volta iPodizzato per evitare i suoni molesti a cui non sono ancora preparato. E poi, non è colpa di questa bella terra oggi verde e umida alla Normanda, se nei comuni che attraverso l'uomo grigio, Mister cemento selvaggio, ha preso, nell'ordine, il 63, 68, 70 e poi il 75% dei voti (e Mister celavevoduro sempre in testa nelle preferenze, of course). E' una terra che merita di essere calpestata, il resto oggi non conta.

I 1000K in auto di ieri si fanno sentire subito, quindi meglio guardarsi in giro e prendersela più comoda del solito. Dopo 1h e 21', segno sul libretto il mio bel 18 politico (e rotti) a 4.26/km, con un bel tratto di 2K corso all'impazzata lungo la seriola, inseguito da una MB e rischiando caviglie e tuffo nel letto vuoto del canale. La mia Disneyland è ancora qui.

Back home (si fa per dire)

Appena rientrato dalla Normandia (strana assonanza con Lombardia, ma poi finisce lí), dove ho corso 3 volte 3 per il gusto di farlo, contro vento e rubando il tempo agli sporadici, imprevedibili e gelidi rovesci, lungo la riva o puntando diritto verso il Monte sacro al dio delle cartoline, ora che sono rientrato nei ranghi, con l'ennesima conferma che 2 miei vicini di casa su 3 guardano troppa tivú, posso rimettermi al lavoro. 
Ma continueró a chiamarlo divertimento, hobby o quant'altro, non vorrei sembrare troppo lombardo abusando del lombardismo. Non mi pare il momento.

PS: grazie a tutti per le buone parole, ma ora come ora mi verrebbe piuttosto da piangere.