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martedì 31 agosto 2010

Lassù sulle montagne

Che dire? una vacanza bellissima che ancora mi dura dentro, speriamo rimanga a lungo.
Meno camminate del solito (colpa del maltempo), meno corse (colpa mia che mi sono distorto la caviglia, ci casco sempre), ma un pieno di sensazioni buone che verranno utili per sopportare il trantran quotidiano.

Un minipost per ricordare la Mezza sotto il Putia che mi sono inventato una mattina poco prima dell'alba: oltre 1000 metri di dislivello e quasi 21K di "corsa". Troppo caldo il sole del mattino sulla schiena, l'alba che sbatte contro la roccia delle Odle, le marmotte che fischiano, il Genova avvolto nella nebbia e poi la discesa ai piedi del Sasso di Putia, un simbolo di solida bellezza che si erge fra i verdi pascoli della Badia più sincera. E io che scendo a braccia aperte, saluto le mucche, mi faccio un cicchetto d'acqua fresca e rientro a tutta. E mi salta la caviglia, ma fa parte del gioco.

E durante la corsa canticchio questa, che altro?


venerdì 13 agosto 2010

Doppietta e fuga

Nubi grigie si strizzano perfide sulle nostre teste per quasi tutta la giornata di ieri: nelle breve pause fra un quasi e l'altro ne approfitto per una bella doppietta con cui chiudere prima delle 2 settimane sui monti.

In pausa pranzo si va al Parco, ma non sfioro nemmeno il monumento di Mauthausen: me ne resto dove il sentiero è asfaltato per non peggiorare la situazione. In una solitudine da sogno, disegno un percorso ad 8 da 4K, che idealmente vorrei fare 3 volte in progressione, ma mi viene esattamente il contrario: 4.02, 4.05 e 4.19 i ritmi finali.

In serata, accompagno la bella, che fa qualche storia e mi vorrebbe lasciare a casa fra i fornelli, ma poi si diverte, almeno nei 6K dell'andata chiusi a 5.13 ("che andare" fa Lei). Il ritorno è sofferenza per entrambi: Lei non riesce ad alzare le gambe, io fatico a tenere il non-ritmo. Chiudiamo comunque a 6.03 senza noie particolari.
Poco dopo, ricomincia il diluvio.

In cassaforte, 25.5K a 4.51/km (ma posso fare di meglio).

Da sabato siamo in Valle, forse riusciremo a scrivere delle nostre gite: lo scorso anno furono 120 i km somministrati ai nostri piccoli eroi, quest'anno il meteo non sembra essere tanto indulgente, vedremo di usare al meglio il bel tempo a disposizione.

martedì 10 agosto 2010

Come le mucche

Siamo ancora senza eredi, abbandonati fra le braccia sempre disponibili dei nonni, quindi si riprova il giro sul Bronzone, stavolta di corsa. Vogliamo godercelo, stasera, quindi optiamo per la via panoramica con vista lago per il primo tratto di corsa. E sbagliamo.
Sin dai primi tornanti, fastidiosi insetti svolazzano attorno a noi, tentando la presa, poi arrivati nel prato di Pompiano lo sciame aumenta a dismisura: la bella rischia la crisi di nervi, io ho il mio daffare a tenere lontano i miei, non ce la faccio a indossare le vesti del cavaliere. Non stavolta.
A fatica saliamo oltre, nella speranza che, avanzando la sera, i tafanacci se ne rientrino in tana. E cosí sembra essere, ma, non appena la strada si riaffaccia sul prato, le bestiacce riprendono ad attaccare: e noi, come i suddetti ruminanti dotati di coda, agitiamo davanti e dietro di noi rami fronzuti strappati al bosco. Da ridere, da piangere. E scendiamo, coda fra le gambe e ramacci per le mani.
Che serata di M.

PS: e mi scappava pure la PP, non oso pensare a cosa mi sarebbe successo ...

lunedì 9 agosto 2010

Fratricidio

Si corre sul Blum, modesto, verde colle sopra Clusone, con bella vista sull'ormai troppo urbanizzata vallata della Presolana (maledetti turisti, benedetti turisti ...), e possibilitá di vagheggiare con lo sguardo sulle ben piú ambite cime Orobiche.
Organizzano gli Alpini, ma non é una corsa banale né tantomeno casalinga: i top runners locali sono in prima fila, la Recastello al gran completo e qualche altra faccia nota; la partenza é dalla gabbia, all'ingresso si fa la spunta e chi la salta si prende 2 ore di penalitá. La maggior parte dei 500 partecipanti dichiarati é composta da famigliole in gita o amatori locali che provano a corricchiare almeno parte del difficile percorso, ma il clima é decisamente festoso e, grazie alla giornata frizzantina ne viene fuori un bello spettacolo. Da fare.
Io parto nelle prime file con la bella poco dietro e, novitá del giorno, il fratellino-fratellone di fianco a me: lui gioca in casa, questi sentieri li macina tutti i giorni e io parto con l'obiettivo di non accumulare troppo ritardo all'arrivo.
Sparano ed é un rincorrere le lepri superando bambini scalpitanti e corridori armati di appuntiti bastoncini. Il fratellino mi scappa via subito, lo riprendo boccheggiando solo al primo ristoro, dove avevo appena finito di inghiottire un moscerino locale, poi lo passo titubante al primo spianarsi del sentiero. Siamo in pieno bosco e tengo una cinquantina di metri di vantaggio. Ogni tanto mi volto a controllare: mi aspetto che da un momento all'altro mi passi in scioltezza, invece, quando mi metto a camminare perché il muro é troppo ripido, vedo che anche lui é in difficoltá. 
Al secondo ristoro sembra spianare un poco ma é un'illusione che dura un paio di curve: il chilometro finale lo si fa tutti camminando, finché non si arriva nel prato che delimita il crinale dell'arrivo. Sprinto con un corridore bastoncinato ma ho le gambe di legno: mi consolano solo i 15 secondi sul fratellino, una posizione che immagino nei primi 20 e un tempo attorno ai 30' per 4200 m con 600 di dislivello.

Insieme aspettiamo la bella, faccio due parole con Marco (compagno di podio azzurro in Spagna) e un paio di sparuti colleghi di squadra, poi si scende per la stessa strada, stavolta zaino in spalla. E incontriamo ancora un centinaio di persone che affrontano la salita, unico obiettivo arrivare prima che gli alpini chiudano le cucine. Da ricordare, un paio di bambini con le odiose vuvuzelas e il tavolino del secondo ristoro, ancora attivo, che serve panini con formaggio o, per le golosastre, alla nutella.
La discesa, con tranquillo passo di corsa, permette di gustare ancor meglio i sapori e la freschezza del bosco: un buon viatico per quello che ci attenderá a partire da sabato prossimo in Val Badia.

Infine, un pensiero: e se avesse ragione il fratellino, che dice che coi miei 178 cm x 60-62 kg dovrei correre sui monti? Ci penseró, ma non troppo.


sabato 7 agosto 2010

Piramide mal riuscita

Siamo a una settimana dalle vacanze in montagna, quelle vere, e si va di riassunti che tanto c'è poco da dire:
  1. LU, corsetta nelle vigne con la bella: 4.7 km a 5.38/km
  2. MA, uscita attorno al monte con visita al lago, scavalcamento del fiume e rientro per la seriola, insomma di tutto un po' per 24.66 km a 4.31. Una pazza idea sta nascendo in me ...
  3. ME, riposo
  4. GIO, piove
  5. VE, doppietta. Mattina con la bella, 6.7 km a 5.30 (ma si era a 5.20 fino al rientro in paese, dove qualcuno si è dovuto fermare a sbirciare i sandaletti da una vetrina ...). In pausa pranzo, tentativo di ripetute a piramide 500-2000-500 con scatti di 500, ma fa caldo e forse il giro mattutino per negozi mi ha stancato e poi ho mal di scarpe (*), insomma la piramide perde la punta e la discesa si fa sui gradoni:
  • 500 a 3.28
  • 1000 a 3.25
  • 1500 a 3.30
  • 1860 a 3.38
  • 500 a 3.23
  • 500 a 3.16, per un totale di quasi 6 km a 3.30/km di media.

(*) Direi, da profano assoluto, un principio di infiammazione al tendine achilleo dovuto ad eccessiva usura delle mie A3. Stamattina si va dall'Ago a fare acquisti.

martedì 3 agosto 2010

3K con PB

Con colpevole ritardo, arriva il risultato della 3K di settimana scorsa: 10:04.70
Ottimo tempo, considerando lo stato di salute di quel giorno (che, tra l'altro, era perfetto per il clima fresco della serata: mannaggia che occasione persa!), ottenuto senza strafare, ché le gambe legnose non me l'avrebbero concesso.
Obiettivo under ten rimandato al 2011, a meno che non trovi un altro meeting in pista dove tentare la sorte.
Au revoir!

lunedì 2 agosto 2010

Scarico

Solo 3k dopo la domenica di Adrara:
  1. LU: meritato riposo
  2. MA: mal di ossa dappertutto, che sia influenza? niente febbre, comunque resto a casa a letto (e tutti a dirmi che "ho dato troppo")
  3. ME: sto meglio e allora di sera me la rischio in pista sui 3k (risultati ancora non pubblicati, ma dev'essere intorno a 10:05)
  4. GIO: piove a dirotto in pausa pranzo, salto
  5. VE: poca voglia, salto
  6. SA-DO: ce ne andiamo a dormire qui coi nostri piccoli campioncini. 12+17 km di saliscendi ed emozioni fra quelle che chiamano le Dolomiti delle Orobie, e ci sarà il suo perché. E poi, un pensierino alla staffetta del 5 settembre (seguirà manifesto): se trovo un volontario per la prima frazione io ci sono per l'altra.
Tutto procede secondo i sani ritmi della Natura: corro perchè mi diverto, e quando serve dico no senza rimpanti.