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venerdì 14 gennaio 2011

Correre Vs Runner's

Compro entrambe le riviste da mesi, o meglio: é La Bella che fa girare l'economia e rallegra gli edicolanti al suo passaggio. Urge un bilancio, non solo economico.

Correre é il riferimerento storico per i podisti italiani: seria e a tratti seriosa, un editorialista di lusso non sempre facile da leggere, articoli tecnici e tabelle talvolta incomprensibili ai profani. Il target é, effettivamente, l'atleta evoluto, e gli argomenti trattati spaziano dalla pista alle corse in montagna. Per finire, un gran bel mucchio di fogli di corse fatte e da fare: bello scoprire fra le foto gente che si conosce, bello sognare di poter correre tutte le gare in programma.
Meglio la seconda parte.

Runner's, detta anche Runner's World da chi non teme di mandare in confusione l'edicolante, é piú compatta, leggera in ogni senso ed é indirizzata ai runners piuttosto che ai podisti (la differenza é sottile e generazionale). Molte rubriche sono tradotte dalla versione yankee della rivista e, come capita in un settore dove le cose nuove da dire sono sempre meno, si finisce spesso col ripetersi. Le rare tabelle e gli articoli pseudo-scientifici li trovo piú alla mia portata.
Generalmente, lo trovo piú leggibile del concorrente: di solito salto l'intervista al "runner" del giorno, che mi fa un po' tavolino del barbiere, il resto me lo leggo tutto.

E mi sono tolto anche questo sassolino, ora sono pronto per Villa Lagarina (anche se un certo dolorino mi ricorda la cara vecchia pubalgia di quando ero giovane ...).

Nemmeno alla mezza

Non sono nemmeno arrivato alla mezza, il libro di Murakami mi ha steso ben prima di ogni prevedibile crisi del 35.mo Km: troppo meditabondo, poco ritmo e un certo qual senso di banalitá in sottofondo. Non me ne vogliano i fans incalliti.
Con gli autori orientali non ho fortuna, da Banana in avanti: mi sa che rinuncio e resto qui tra le mie cose.

Conosco i miei limiti.

PS: La Bella, che ha gusti ben piú raffinati dei miei, ha ceduto ancor prima.

giovedì 2 settembre 2010

Garmin Forerunner 110 - La recensione che mancava

(non per spocchia, ma su Google non ne ho trovate altre ...)
(Fonte: /www.dontmisscheapprice.com)

Pros:
  • Prezzo: 145€ da Koala Sport (per corrispondenza, zero spese spedizione, arrivato in un attimo).
  • Dimensioni: lo indosso come un orologio da tutti i giorni e nessuno si é ancora lamentato del pataccone che mi porto dietro.
  • Console a bottoni: non ha la ghiera sensibile del 405, che a volte crea qualche problema di troppo. Io la preferisco cosí.
  • Semplicitá: premi e vai, anche troppo semplice. I dati (pochini) sono tutti sul display.
Cons:
  • Gestione dei dati:
    • Garmin Connect: al momento é il solo strumento col quale si possono scaricare i dati. E' possibile esportare i dati ed importarli altrove, ma mi pare un tantino macchinoso (dopotutto siamo qui per correre non a perder tempo per capire come l'abbiamo fatto!). Se non temete che i vostri dati possano venire smarriti per sempre, dategli fiducia. 
    • Sport Tracks 3: permette di importare a mano i file in formato .fit, usando il Garmin come un dispositivo di memoria. Free in versione Trial (senza limiti di tempo, pare), oppure Full dietro versamento di 35 dollarucci. Fate vobis.
  • Visualizzazione dati: mi sta bene che non ci sia il passo istantaneo, che non e' comunque attendibile, quello medio sul giro va benissimo, peró non viene mostrata la distanza del giro ma solo quella totale. Se state facendo delle ripetute, dovete farvi due calcoli a mente per verificare quanto avete corso finora. Ad ogni modo, appena si chude il giro mostra la durata, la lunghezza e il passo medio.
  • Altre funzionalitá perse per strada: allenamenti personalizzati (usati pochissimo, col 405), partner virtuale (mai usato!), personalizzazione dei campi visualizzati, definizione di allarmi, etc etc (seguite la lista dei no sulla scheda tecnica).
Qualche dubbio su:
  • Batteria: ho la sensazione che non valga, in durata, quella del 405 della mia bella, ad ogni modo le 6 ore le ha sempre tenute anche in montagna, durante i nostri trekking da genitori cattivi.
  • Agganciamento satellite: in un paio di occasioni ci ha messo piú del dovuto, anche in condizioni di cielo sereno, ma talvolta capita anche col 405.
  • Robustezza: il cinturino pare un po' delicato, ci sono piú fori che plastica. Speriamo bene.
Consigliato: beh, tutto sommato direi di si, soprattutto per il prezzo. Io lo uso a fondo: non frequento le piste e quindi mi mancano i riferimenti per capire cosa sto facendo. Per ora sono contento, o meglio mi accontento: speriamo che il Garmin Connect non mi tradisca.

martedì 9 marzo 2010

Consigli per gli acquisti

Correre, di J.Echenoz.

Certamente é un po' breve il resoconto sportivo del nostro eroe, ma non é la Gazzetta, questa: il ritratto dell'uomo forse é un tantino romanzato, certi dettagli forse sono da verificare; ad ogni modo, monta una rabbia nel vedere come un simile campione, un vero talento naturale, sia stato limitato e infine umiliato dal regime cumunista.

Grande Emil, insuperabile anche nelle smorfie!