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sabato 11 dicembre 2010

In fiamme

Sul finire della seconda settimana, torna a bruciarmi dentro il sacro fuoco. Brucio anche per la canfora spalmata sulle gambette di sedano, chè alle 8 di mattina il sole ha fatto capolino ma ce ne vuole per togliere il freddo di mezzo. E brucia pure il capannone in fondo alla strada: una colonna di fumo nero che sale a turbare il cielo azzurro e poi si diffonde nell'aria, in attesa che arrivino i mezzi sirenanti.

Ho compagnia stamattina: al pranzo sociale mi sono accordato per fare qualche seduta con un paio di compagni, pare che sono gettonatissimo! L'amico Micio aspetta al cimitero, arrivo un tantino in ritardo ma ho la scusa dei pompieri bella pronta. Di qui si parte per la salita al monte, col polpaccio che finalmente fa giudizio e le gambe che stanno per tornare. Via fra i castagni, lungo sentieri prima segnati dal  trattore e poi sempre più stretti e ripidi, fino alla Scala Santa, che lui inizia salterellando e io gli vado dietro strisciando la lingua per terra, poi ci si arrende e si conclude mani sulle cosce. Per non dire dei 100 metri finali fuori dal bosco, in linea retta e quasi verticali: Micio arriva alla croce pochi secondi prima di me, che mi metto a correre solo nel tratto finale, ma non si fa competizione in famiglia (non quando arrivo secondo, almeno).

Caspiterina, come si sta bene al sole! (ovviamente, alla prima campestre il tempo volgerà al brutto)

2 commenti:

Valentina ha detto...

Ma quel bel musetto della foto chi è?

Daniele ha detto...

Si tratta di "esci-da-quella-porta!" Minou