Le capisco, le mosche ronzanti attorno al vaso del miele. Vedono il paradiso, oltre quel vetro, ma non possono andare oltre. Come le capisco.
Otto anni in Badia ed è sempre come la prima volta. Il nono anno è quasi prenotato, ogni anno la stessa storia.
Bel tempo, fresco ma asciutto. Pochi funghi. Tante gite, sempre più lunghe e faticose. I bambini festeggiano ad ogni rifugio: Kilian spazza via di tutto, con sobrietà dice lui, mentre Miss J si concentra su salsiccia e patate. I Kaiser-cosi vincono ai punti.
Un piccolo catalogo di persone bizzarre incontrate in questa valle da sogno.
Quelli con le sneakers a quota oltre2000. Noi delle pedule siamo ormai in via d'estinzione. Sneakers, oppure le maledette A5: l'occhio mio è attento, ne girano sin troppe e pochi le usano correndo. Li invidio tutti, comunque.
Quelli che fanno le vacanze con gli amici e se li portano in giro in ogni dove. Chiassosi, irritanti e imbarazzanti. Ne ho sentito uno dire che il Monte Croce era come spalmato di fango.
Quelli che si fanno belli con la tipa, citando vette e cime e valli e sentieri fino allo sfinimento. Dei veri esperti, come del resto si evince dallo zainetto Invicta e dalla canotta della Juve.
Quelli che non vedevano marmotte dall'89.
Quelli che, dopo una vita di vacanze in montagna, finalmente conquistano la prima vetta, a Cima 12.
Quelli che si siedono al tavolo del rifugio e ordinano come se fossero a Piazza San Marco, fra quindici minuti, per favore.
I turisti asiatici, in montagna e in generale.
Quelli che arrivano sotto la via ferrata e poi capiscono la differenza fra una ferrata e un parco avventura. E si ritirano.
Questi ultimi siamo noi 4, al Piccolo Cir.
Terminate e smaltite anche queste ultime settimane di vacanza, rientriamo nei ranghi. Tra poco mando il resto della famiglia a scuola (tutti e tre, quest'anno), io torno a correre tra le amate vigne.
Intanto è iniziata la vendemmia, molto in ritardo, ma sarà una cosa veloce. Lo si capisce dal gran numero di autobus targati RO parcheggiati lungo i filari, dove io corro veloce e con passo leggero, sperando di non svegliare nessuno. Speriamo in una buona annata.
I kaiser-cosi, vincitori ai punti |
Bel tempo, fresco ma asciutto. Pochi funghi. Tante gite, sempre più lunghe e faticose. I bambini festeggiano ad ogni rifugio: Kilian spazza via di tutto, con sobrietà dice lui, mentre Miss J si concentra su salsiccia e patate. I Kaiser-cosi vincono ai punti.
Un piccolo catalogo di persone bizzarre incontrate in questa valle da sogno.
Il Monte Croce, spalmato di fango |
Quelli che fanno le vacanze con gli amici e se li portano in giro in ogni dove. Chiassosi, irritanti e imbarazzanti. Ne ho sentito uno dire che il Monte Croce era come spalmato di fango.
Quelli che si fanno belli con la tipa, citando vette e cime e valli e sentieri fino allo sfinimento. Dei veri esperti, come del resto si evince dallo zainetto Invicta e dalla canotta della Juve.
Dove eravate, dall'89 ad oggi? |
Quelli che non vedevano marmotte dall'89.
Quelli che, dopo una vita di vacanze in montagna, finalmente conquistano la prima vetta, a Cima 12.
Quelli che si siedono al tavolo del rifugio e ordinano come se fossero a Piazza San Marco, fra quindici minuti, per favore.
I turisti asiatici, in montagna e in generale.
Quelli che arrivano sotto la via ferrata e poi capiscono la differenza fra una ferrata e un parco avventura. E si ritirano.
Questi ultimi siamo noi 4, al Piccolo Cir.
Terminate e smaltite anche queste ultime settimane di vacanza, rientriamo nei ranghi. Tra poco mando il resto della famiglia a scuola (tutti e tre, quest'anno), io torno a correre tra le amate vigne.
Intanto è iniziata la vendemmia, molto in ritardo, ma sarà una cosa veloce. Lo si capisce dal gran numero di autobus targati RO parcheggiati lungo i filari, dove io corro veloce e con passo leggero, sperando di non svegliare nessuno. Speriamo in una buona annata.
1 commento:
L'annata sarà buona caro mio...e come detto ieri al telefono ci vediamo presto!
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