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mercoledì 31 luglio 2013

Occhio ai Rolling Stones

Facile, lasciare a casa la piccola brontolina e imbucare due rifugi in un colpo solo. Facile e sleale, ma che soddisfazione.

Due in uno, lungo il percorso di un'altra corsa che non correrò, e forse meglio così. Troppo rischioso, correre su quei sassi rotolanti che ricoprono la strada verso il San Fermo, o lungo lo stretto sentiero che conduce al Laeng, stretto e mai regolare, stretto e con ciuffi d'erba che sbucano ovunque, e un ripido pendio appena sotto di te. Non guardatevi in giro o voi beati che la correrete, che sarà difficile distogliere lo sguardo dalla bellezza circostante, e la caduta potrebbe essere rovinosa. Godetevela, non è mica una corsa.

Meglio a piedi dunque, di buon passo con Kilian che se la gode da figlio unico e fa festa al manzo all'olio con polenta, mentre pranziamo nella tavolata del cuoco. Che compra il formaggio a due passi da casa nostra, e fuso è la morte sua;  e la polenta è farina del suo sacco. Brava gente questi del Mato Grosso, compresa la cuoca che, dopo la torta di mele, insiste perchè io, che "ho i baffi", assaggi anche quella di pane con cioccolato etc etc. Da garbato gentiluomo d'altri tempi quale sono, non posso dire no.
Che vita dura.

I riferimenti del caso, con Kompass.



martedì 30 luglio 2013

Il settimo gnomo

Alla faccia del "vado a prendere fresco in montagna". Quest'anno, se sono bravo, me ne faccio almeno 3, tanto per rimettermi in gioco.

Fa tanto caldo, in questo sabato sera di fine luglio, che ci sarebbe quasi da fermarsi ad ammirare le opere del Rosso, altro che mettersi a sgambettare. La Bella prende forse la decisione saggia, ma la competizione va rispettata, almeno finchè si riesce.

Al bivio, dove abbandoniamo la galleria d'arte per il bosco, non vedo più nessuno davanti a me, nè mai più ne vedrò fino alla conclusione. Sono marziani quelli. 

Dopo vari saliscendi-meglio i sali che gli scendi-, boschi e sentieri e carrarecce,  mi raggiunge un corridore del mio paese, e ci prova. Lo lascio fare, sarebbe pure ora che qualcuno mi passasse avanti. Invece, sul più bello a due passi dall'arrivo, con la sbandieratrice che ci indica soddisfatta la salita finale invece di mandarci diritti verso la zona arrivo, lui molla e mi lascia arrivare solo soletto.

Grondolo prosegue il defaticamento estivo. Meglio passeggiare sui monti.

lunedì 22 luglio 2013

Troverai pane per i tuoi denti

Papi, lo zio mi ha spiegato perchè li chiamiamo bauscioni: perchè quando parlano si esaltano tutti!
Pota, si!

Ma il piccolo milanesino gli rende la vita difficile, nel giorno del primo rifugio della stagione. 

Fonte UOEI
Un bel giro che neanche pensavo, in assoluta solitudine salvo poi scavallare dal passo e trovarsi dietro la Presolana con la calca dei festaioli. Nulla di nuovo, si arrivava preparati, e comunque la gita ad anello ne valse la pena. Anche solo per vedere il milanesino arrampicarsi con bella postura, verticale e privo di zainetto, sempre davanti al nostro Kilian (in rigorosa tenuta a due bastoncini, zainetto e occhiali da sole). 
Bella sfida, combattuta e vinta dal più piccolo dei due. Arriva al passo davanti a tutti con buon margine, mentre io vedrò le stelle, trainando con ardita tecnica a baionetta il resto della baby famiglia.

Niente corsa, ma forse abbiamo la coppia buona per la staffetta.

giovedì 18 luglio 2013

Un bimbo solo al comando

Piccoli Kilian crescono. Speriamo per loro.

Altro giro, altro rifugio, mancato pure questo. Stavolta non fu il maltempo, ma la scarsa voglia di Miss J, che borbotta come una fagiolata per tutta la salita. Non una salitina qualsiasi, quasi millecento di dislivello dal laghetto di Valcanale (1052) al Passo dei Laghi Gemelli (2139), con tutto quel giallo dei maggiociondoli e le varie orchidee alpine, maledetta estate ritardata che ci offre questo spettacolo di petali colorati.

Il piccolo Kilian sta sempre avanti, avrà i suoi pensieri o forse non ancora, ci aspetta e poi riparte. E io a sudare con l'altra, quasi a maledirla ma poi ripenso al nostro commentare le avventure del Topo, e allora tutto passa.
Nonostante tutto te ne voglio un sacco, piccina. E chi dice il contrario è solo il solito cornutazzo.

Intanto, il corridore sciallo ripete l'otto attorno alla zona degli avi e perde tre minuti rispetto allo scorso anno. Il tempo farà giustizia, oppure no.

mercoledì 10 luglio 2013

Nessuna notizia di Gurb


Forse verso settembre, se il pianeta non collassa prima.

Nessuna competizione nel mese dei miei 44, che festeggio senza il classico giro sul Monte, gli acciacchi consigliano riposo. Pochi stimoli per provare a far sul serio: più sento la bagarre alle mie spalle, più mi chiedo se ne valga la pena. L'agonismo mi dà agonia.

Domeniche sui monti, che sono rotondi e appuntiti, boscosi e rocciosi anche dalle nostre parti. E il monte non tradisce e non accoglie i traditori, la spiaggia calabrese invece lo fa alla grande. Pineta e spiaggia invase da rottami e plasticami di ogni tipo. Amen, volgo lo sguardo al monte, punto il boschetto di pini che spunta lungo il crinale, saccheggio Google Maps e, dopo tre tentativi andati a vuoto, trovo la salita giusta, la stradina dismessa e sgaruppata che mi porta in cima. Fra masserie che insospettirebbero Montalbano e olivi a non finire, giro attorno al monte e ritrovo la via di casa. Il rientro, condito dal profumo dei campi di fragole, è un dolce addio.